La vitiligine è un disturbo cronico della pelle caratterizzato da depigmentazione a chiazze della cute. La condizione, generalmente, non è congenita e si manifesta durante la vita del soggetto in un’età compresa tra i 12 ed i 24 anni. Le cause del disturbo sono ancora in parte ignota sebbene siano stati individuati numerosi fattori incidenti tra cui la predisposizione familiare. Ad oggi, i trattamenti per la vitiligine non riescono a risolvere il problema in modo definitivo, soprattutto nelle fasi più avanzate.
Introduzione
La vitiligine è una condizione che colpisce 1-2% della popolazione mondiale senza distinzione di sesso. È stata registrata un’incidenza lievemente maggiore tra le persone con pelle scura, probabilmente a causa dell’evidente contrasto cromatico che viene creato dalla vitiligine. In Africa, la manifestazione della vitiligine è attestata in un percentuale maggiore rispetto agli altri continenti.
Il termine sembra derivare dal termine latino vitulus, vitello, in riferimento al manto pezzato tipico di alcune specie bovine. La condizione, però, era conosciuta ben prima dell’epoca romana con riferimenti nel vecchio testamento ed in altre società. Creduta, erroneamente, una malattia contagiosa ed affine alla peste, ha rappresentato, e rappresenta ancora, motivo di discriminazione.
Cos’è la vitiligine
La vitiligine è una condizione di
depigmentazione cutanea dovuta alla perdita di
melanociti cutanei. Le
macchie cutanee depigmentate appaiono ben delineate e demarcate con una tendenza simmetrica. Possono comparire in una area localizzata, in diverse parti del corpo o su tutto il corpo, anche se raramente. Nelle prime fasi la vitiligine tende ad interessare le
aree periorifiziali e la cute delle zone articolari.
Le cause della vitiligine
I meccanismi che portano all’insorgenza della vitiligine non sono del tutto noti sebbene sia chiaro che ci siano processi che portano alla distruzione dei melanociti, ad un periodo vitale ridotto degli stessi oppure un deficit primario. È accertato che vi sia una forte componente ereditaria tanto che nei soggetti dello stesso gruppo familiare è maggiormente possibile la manifestazione del disturbo.
Le principali cause della vitiligine sono individuate:
- Genetica
- Reazione autoimmune
- Stress ossidativo
- Infiammazione neurogenica
- Infezione virale
- Anomalie dei melanociti
Tra i soggetti colpiti da vitiligine è stato registrato un tasso
di compresenza di malattie autoimmuni del 30%. Queste patologie sono:
- Tiroide di Hashimoto
- Diabete mellito
- Anemia perniciosa
- Malattia di Addison
- Morbo di Graves
- Lupus
- Alopecia
Sono stati registrati casi di insorgenza della vitiligine dopo uno stress emotivo oppure dopo una lesione cutanea.
Manifestazioni della vitiligine
La vitiligine può presentarsi sotto diverse forme che sono rappresentate da:
- Vitiligine non segmentale o bilaterale (distribuzione simmetrica bilaterale)
- Acrofacciale (depigmentazione del volto e delle estremità degli arti)
- Generalizzata (macchie distribuite su tutto il corpo)
- Mucosale
- Universale (diffusione su gran arte del corpo per più del 70%)
- Vitiligine segmentale (presenza su un solo lato del corpo)
- Vitiligine mista (insorgenza segmentale e evoluzione in non segmentale)
- Vitiligine localizzata
- Focale (presenza di una sola o poche macchie localizzate)
- Puntata (presenza di una sola macchia)
- Zosteriforme (presenza di macchia asimmetrica e irregolare localizzata)
- Mucosale localizzata
Diagnosi della vitiligine
La diagnosi della vitiligine è eseguita con esame obiettivo nella maggior parte dei casi sebbene possa essere disposta una diagnosi differenziale nel caso il disturbo sia ancora in una fase iniziale o localizzato o in presenza di altri disturbi o patologie. Importante è il test della
lampada di Wood e, se necessario, possono essere disposti esami di laboratorio nel caso di coesistenza di un più patologie.
Trattamento della vitiligine
Essendo la vitiligine un disturbo ancora in parte sconosciuto, l’approccio terapeutico alla condizione è difficile e articolato. Le terapie ad oggi diffuse agiscono principalmente solo su una parte dei possibili fattori sfuggendo ad un approccio multifattoriale. I risultati ottenibili con le terapie attuali sono limitati, soprattutto nelle manifestazioni più acute e nei soggetti che non rispondono ai trattamenti terapeutici.
Le principali terapie per la vitiligine sono:
- Trattamenti topici
- Immunosoppressori
- Corticosteroidi
- Fototerapia
- UV-A – UV-B
- UV-B a banda stretta
- PUVA
- Trapianto di melanociti
I trattamenti topici per la vitiligine sono i più comuni, soprattutto perché accessibili alla maggior parte dei malati.
Immunosoppressori e
corticosteroidi giocano un ruolo determinate nelle prime fasi della vitiligine nonostante non siano in grado di risolvere il problema. La
fototerapia è una valida soluzione ma necessita di essere eseguita su più sedute e attraverso l’utilizzo di
farmaci fotosensibilizzanti.
La soluzione più efficace è rappresentata dall’uso congiunto di terapia topiche e fototerapia soprattutto nei casi in cui l’evoluzione del disturbo non risponde alle terapie classiche. Una innovativa tecnica è il trapianto di melanociti che offre risultati definitivi ma solo in manifestazioni localizzate. Per una cura definitiva è necessario attendere l’evoluzione del trapianto di melanociti ed un maggiore approfondimento della ricerca scientifica sulle cause e tutti i processi coinvolti nell’insorgenza della vitiligine.
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- Luigi Naldi et al, Gestione clinica della psoriasi, Pacini Editore, Pisa, 2016.
- Paolo Fabbri et al, Manuale di dermatologia medica, Edra, 2014.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
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