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Linfodrenaggio o drenaggio linfatico


Mar 06/09/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il linfodrenaggio è una procedura fisioterapica, anche nota come drenaggio linfatico, e consiste nel praticare dei massaggi al fine di favorire il deflusso e il drenaggio della linfa, quando questa tende a ristagnare nei tessuti. La linfa deriva dal fenomeno di ultrafiltrazione del sangue e, in alcuni casi, ad esempio a causa di ostruzioni, essa rimane bloccata nell’interstizio, provocando la comparsa di edemi e ostacolando il processo di cicatrizzazione; il linfodrenaggio permette il riassorbimento della linfa ritenuta in eccesso, attenuando la presenza degli edemi dalla cute. Nell’ambito della medicina estetica, questa tecnica è utilizzato soprattutto come rimedio per la cellulite.

COS’È

Il linfodrenaggio, anche noto come drenaggio linfatico, è una tecnica di massaggio manuale, introdotta negli anni ’40 del Novecento, che si propone lo scopo di promuovere il riassorbimento e il drenaggio della linfa prodotta in eccesso a livello del liquido interstiziale, che tende a formare ristagni ed edemi. Poiché la cellulite è una condizione infiammatoria su base edematosa, il medico di medicina estetica può prescrivere delle sedute da un fisioterapista esperto, al fine di favorire il drenaggio della linfa e attenuare gli edemi cutanei. Al contrario di quanto si possa ritenere in apparenza, l’esecuzione di questa tecnica è appannaggio esclusivo di fisioterapisti esperti della procedura, al fine di evitare effetti controproducenti.

INDICAZIONI

Come detto, il linfodrenaggio interviene in tutte quelle situazioni in cui la linfa, prodotta dall’ultrafiltrazione del sangue nell’interstizio, tende a stagnare e ad accumularsi, provocando ostruzioni e la formazione di vistosi rigonfiamenti sulla cute, noti come edemi; per questa ragione, il linfodrenaggio viene sovente applicato in pazienti che soffrono di edemi di origine venosa agli arti inferiori, di disturbi di ipomotilità intestinale, di ristagni mucosi a carico dell’apparato respiratorio etc.

Nello specifico ambito della medicina estetica, invece, il linfodrenaggio è indicato in soggetti che:


  • Vogliono favorire il riassorbimento della linfa negli stati cellulitici;

  • Vogliono promuovere il processo di guarigione e di cicatrizzazione delle ferite;

  • Vogliono attenuare gli edemi e l’aumentato turgore della cute in conseguenza di interventi di chirurgia estetica come liposuzione e liposcultura;

  • Vogliono trattare alcuni tipi di acne.


PRE-TRATTAMENTO

Il colloquio iniziale con il medico di medicina estetica o con il chirurgo plastico è essenziale nell’indirizzare il paziente alle sedute di linfodrenaggio, qualora il paziente stesso sia idoneo per la procedura; la visita pre-trattamento si svolge con l’iniziale e fondamentale raccolta anamnestica dei dati riferiti dalla paziente come: anamnesi personale fisiologica, anamnesi patologica remota e prossima ed anamnesi farmacologica. Questa fase è di particolare importanza in quanto l’eventuale riscontro di patologie su base reattiva o infettiva in atto nel paziente rappresentano una controindicazione al trattamento.

Condizioni di questo genere rappresentano sempre un fattore ostativo al linfodrenaggio:

  • Trombosi delle vene degli arti inferiori;

  • Trombofilia;

  • Infezioni acute;

  • Tubercolosi;

  • Neoplasie maligne o a elevato potenziale di malignità;

  • Insufficienza renale;

  • Insufficienza respiratoria;

  • Insufficienza cardiaca.


Dopo aver indagato sulla possibile presenza delle succitate patologie, il medico procede all’esame obiettivo, individuando le aree cutanee richiedenti il linfodrenaggio, e prescrivendo diverse sedute di massaggio da un fisioterapista esperto.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di linfodrenaggio è eseguito dal fisioterapista esperto della procedura, dopo aver fatto accomodare il paziente in posizione supina distesa, e dopo aver riscaldato a dovere le mani, per non recare disagio al paziente durante il massaggio. Il massaggio deve avvenire in direzione linfocentrica, ossia nella direzione in cui la linfa viene drenata attraverso la circolazione sistemica generale, e non in modo contrario.

Vi sono due principali tecniche utilizzate per l’esecuzione del linfodrenaggio:

  • Tecnica metodologica di Leduc. In questa tecnica si effettua una prima manovra di richiamo nei tessuti situati inferiormente alle zone edematose per garantire la deplezione dei vasi linfatici, e poi una manovra di riassorbimento in cui si facilita il drenaggio.

  • Tecnica metodologica di Vodder. In questa tecnica si effettuano movimenti circolari, rotatori, a pressione aumentata e frizionali, inducendo lo svuotamento della linfa nella sua direzione naturale.


POST-TRATTAMENTO

La durata del linfodrenaggio raramente eccede i quaranta minuti di tempo e, al termine della procedura, il paziente può riprendere le abitudini della propria vita sociale e lavorativa; generalmente, sono necessarie diverse sedute di fisioterapia dermato-funzionale (stabilite dal medico di medicina estetica) per ottenere dei risultati stabili ed evidenti. Quando non è possibile trattare la cellulite con il solo linfodrenaggio, allora si valutano altri trattamenti di medicina estetica più radicali.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Se condotta in maniera professionale da un fisioterapista esperto, la tecnica di linfodrenaggio non presenta complicanze degne di nota, soprattutto dopo essersi accertati dell’assenza di controindicazioni al trattamento durante la visita preliminare.

FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Medicina e chirurgia estetica del corpo. London: Elsevier Health Sciences Italy; 2011.


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