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PRP - Platelet-Rich Plasma


Mar 07/06/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il PRP, acronimo che sta per Platelet-Rich Plasma, è la sostanza che sta alla base del trattamento estetico omonimo, tramite il quale è possibile ottenere un miglioramento della cute, la quale appare più giovane. In questo modo, tale procedura è capace di scongiurare eventuali effetti tossici per l’organismo, in quanto la sostanza è prelevata direttamente dall’organismo. Molti soggetti ricorrono alla medicina estetica per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, combattendo la pelle flaccida e cadente.

COS’È

Il PRP è un acronimo che sta per Platelet-Rich Plasma, ossia Plasma Ricco in Piastrine. Il plasma non rappresenta altro che la componente liquida del sangue, di cui rappresenta più della metà, ed è formato, nella restante parte, da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Il PRP è ottenuto, dopo aver prelevato il campione di sangue del paziente, centrifugando la provetta stessa per alcuni minuti, facendo sì che le piastrine possano stratificarsi e accumularsi nello strato superiore della provetta. Lo scopo della tecnica è proprio quello di ottenere un accumulo selettivo di piastrine, dalle quali è poi possibile ricavarne i risultati estetici desiderati.

Le piastrine ottenute con il PRP, infatti, racchiudono delle importanti molecole proteiche, denominate fattori di crescita piastrinici. I fattori di crescita piastrine-derivati favoriscono la proliferazione delle cellule dermiche, permettono la deposizione di nuovo collagene e trattengono più acqua. Il risultato finale è dunque quello di una pelle più idratata e con le rughe più appianate.

INDICAZIONI

Come visto, il PRP viene utilizzato quando la persona desidera combattere con efficacia i segni palesi dell’aging cutaneo, come le rughe statiche o le depressioni cutanee, ottenendo un ringiovanimento globale.

Più nello specifico, le indicazioni per sottoporsi al trattamento con PRP sono rivolte a:


  • Coloro che vogliono diminuire la densità delle rughe glabellari e frontali;

  • Coloro che vogliono mitigare la presenza delle zampe di gallina;

  • Coloro che vogliono ottenere una pelle visibilmente più idratata e lucente.


PRE-TRATTAMENTO

Prima di sottoporsi all’iniezione selettiva di PRP, ossia il plasma arricchito nella sua componente piastrinica, il paziente deve intrattenere con il medico di medicina estetica un colloquio preliminare.

Durante la visita, il paziente riferisce innanzitutto al medico tutte le informazioni anamnestiche degne di nota, comprese la presenza di eventuali patologie in atto nonché la familiarità per patologie che possano predisporre a sanguinamenti o a infezioni.

Ultimata la fase anamnestica e presa in visione la lista dei farmaci assunta dal paziente, il medico procede all’esame ispettivo del paziente, concentrandosi soprattutto sulla regione del viso, e individuando gli inestetismi candidabili al trattamento. Accertata l’idoneità del paziente, il medico di medicina estetica può eventualmente prescrivere dei test di compatibilità al trattamento e raccomanda al paziente di astenersi da fumo e alcol nelle due settimane precedenti il trattamento.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

Il PRP viene ottenuto in laboratorio, ricorrendo a procedure standardizzate e automatizzate. Generalmente, bisogna ottenere una concentrazione di piastrine che ecceda di almeno 3 volte la concentrazione di piastrine in un campione di plasma normale, o comunque dalle 2 alle 5 volte maggiore.

Il prelievo del plasma, l’ottenimento del PRP e la sua iniezione avvengono secondo le seguenti fasi:

  • Prelievo di 12 millilitri di sangue dal paziente mediante ago a farfalla;

  • Centrifugazione della siringa nella centrifuga per circa 7 minuti, a 350 G;

  • Raccolta delle piastrine nel terzo superiore della provetta;

  • Immissione nella siringa e rotazione della siringa;

  • Disinfezione dell’area cutanea eletta al trattamento, con opportuna soluzione sterilizzante a base di clorexidina al 2 % o iodopovidone;

  • Iniezione di 2-2,5 millilitri di PRP a livello intradermico;

  • Raffreddamento della zona di iniezione con impacco di ghiaccio.


POST-TRATTAMENTO

La fase post-trattamento della metodica di iniezione del PRP decorre in maniera del tutto agevole per il paziente. A seconda degli specifici inestetismi trattati, l’effetto estetico desiderato può manifestarsi dopo alcuni mesi dalla seduta iniziale. In linea di massima, si rendono necessarie almeno tre sedute, intervallate da un mese di distanza, per dare luogo ai primi benefici effetti estetici, come l’appianamento delle rughe e il tono maggiore dell’idratazione.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Molto raramente possono verificarsi dei minimi effetti collaterali conseguenti all’iniezione di PRP, come:

  • Edema;

  • Eritema;

  • Formazione di raccolte petecchiali;

  • Cicatrizzazione pronunciata.


FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Emanuale Bartoletti, Fulvio Tomaselli. Manuale di medicina estetica. Parma: Acta Medica; 2014


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