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Chirurgia della verginità


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

La chirurgia della verginità, o chirurgia delle parti intime femminili, è una procedura di chirurgia estetica volta a ricostruire l’imene, ossia la struttura anatomica posizionata nel vestibolo della vagina, che viene usualmente lesa durante il primo rapporto sessuale completo. Questa procedura, che prende per questo motivo il nome di imenoplastica, si pone l’obiettivo di ricreare la disposizione anatomica dell’imene precedente al trauma che ne ha causato la rottura (penetrazione sessuale, sport, incidente etc.) a fini culturali, religiosi o puramente estetici. La tecnica operatoria si attua in regime ambulatoriale e non prevede problematiche particolari, se non l’accortezza di non elicitare la zona vestibolare vaginale nei giorni immediatamente seguenti all’operazione chirurgica.

COS’È

La chirurgia della verginità è, nella donna, la modalità operatoria di ricostruzione dell’imene; l’imene è quel sottile diaframma di pelle che si dispone tra le piccole labbra e l’apertura superiore della vagina e che usualmente viene lacerato durante il primo rapporto sessuale completo, o in seguito a traumi occorsi nella zona dovuti allo sporto oppure all’andare in bici o a cavallo. In molte culture, specie per motivi religiosi, viene richiesta l’integrità dell’imene prima di convolare a nozze ed è soprattutto per questa ragione che, prima del matrimonio, molte donne desiderano sottoporsi a un intervento di ricostruzione dell’imene, riportandolo nella configurazione anatomica precedente alla rottura.

INDICAZIONI

Come anticipato, la chirurgia della verginità è un intervento di chirurgia estetica e ricostruttiva che viene di sovente richiesto per ottemperare a specifici usi e tradizioni propri di alcune culture e religioni; anche se non in tutti i casi è possibile ottenere il sanguinamento dell’imene ricostruito a causa del tessuto cicatriziale che si viene a formare, per diverse religioni l’integrità dell’imene è comunque una condizione necessaria prima del matrimonio.

Vi sono casi in cui, per traumi accidentali, come il praticare sport estremi, oppure andando in sella a un cavallo o in bicicletta, un imene troppo esile possa andare incontro a lacerazione, producendo sanguinamento; raramente, la donna può richiedere la ricostruzione del suo imene anche per queste cause, anche se non dettate da motivi religiosi: questa pratica, così come quella puramente estetica dopo la penetrazione sessuale, prende il nome di revirgination.

PREOPERATORIO

La fase preoperatoria che prepara all’intervento di chirurgia della verginità si svolge presso lo studio del chirurgo estetico specializzato nella ricostruzione dell’imene. In questa sede, dopo aver raccolto i dati anamnestici, il medico procede a condurre un approfondito esame obiettivo dei genitali femminili della paziente candidata all’intervento, ispezionando con cura la conformazione anatomica del vestibolo vaginale, delle piccole labbra e delle grandi labbra.

Qualora il chirurgo ravvisi la possibilità di procedere all’intervento, in genere raccomanda la paziente di non assumere farmaci anti-coagulanti e di astenersi da fumo e alcol nelle due settimane precedenti l’operazione; in ultimo vengono richiesti gli esami del sangue per ricercare la funzionalità delle componenti figurate (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e gli indici aspecifici di flogosi, come VES e PCR.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di chirurgia della verginità si svolge in regime ambulatoriale e raramente supera la durata di un’ora; in genere consta delle seguenti fasi:


  • Somministrazione di un anestetico locale a livello del vestibolo vaginale;

  • Disinfezione accurata dei genitali esterni e della vagina con soluzione sterilizzante;

  • Incisione chirurgica dei bordi laterali dell’imene leso;

  • Applicazione di punti riassorbibili in prossimità dei bordi dell’imene;

  • Completamento della sutura chirurgica ottenuta riunendo i lembi di pelle dell’imene;

  • Pulizia e applicazione di garza e bendaggio sterili.


POST OPERATORIO

Nei giorni immediatamente seguenti l’intervento di chirurgia della verginità, la paziente deve osservare un riposo relativo almeno nelle 24 ore successive e tentare di evitare sforzi di qualsiasi natura per i tre giorni seguenti; dopo circa 20 giorni la donna può riprendere la consueta attività sessuale, avendo comunque cura di applicare con costanza gli impacchi di ghiaccio e di assumere farmaci FANS in caso di comparsa di dolore di media o alta intensità.

Dopo due settimane dall’intervento, la paziente ritorna dal chirurgo per l’eventuale rimozione di punti di sutura non riassorbiti e per il monitoraggio della fase post-operatoria.

RISCHI E COMPLICAZIONI

La ricostruzione dell’imene, parte fondante della chirurgia della verginità, è una procedura chirurgica che avviene in regime ambulatoriale, con un’invasività minima sulle strutture anatomiche coinvolte.

Le complicazioni che potrebbero sorgere in seguito a quest’intervento sono:

  • Sanguinamento;

  • Edema;

  • Eritema del vestibolo vaginale;

  • Sensazione di bruciore e fastidio;



FONTI:

  • S. Shirol, Mahesh Prabhu, Jaideep Ratkal. Surgical revirgination: Four vaginal mucosal flaps for reconstruction of a hymen. Indian Journal of Plastic Surgery. 2015;48(03):324-325.

  • Els Leye, Emilomo Ogbe, Maaike Heyerick. ‘Doing hymen reconstruction’: an analysis of perceptions and experiences of Flemish gynaecologists. BMC Women's Health. 2018;18(1).


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