DEFINIZIONE
Con il termine ablazione, in medicina, si intendono una serie di interventi e procedure mediche che hanno come scopo la rimozione di una parte di tessuto a scopo terapeutico. L’ablazione è eseguita meccanicamente, con laser o mediante sostanze chimiche (peeling). L’ablazione è utilizzata in cardiologia, otorinolaringoiatria, medicina refrattiva, pneumologia e oncologia. In medicina estetica l’ablazione è utilizzata principalmente per esiti cicatriziali, neoformazioni cutanee e per contrastare l’invecchiamento cutaneo con laser ablativi e peeling chimici.
COS’È L’ABLAZIONE IN MEDICINA
L’ablazione in medicina consiste nella rimozione di tessuti biologici con finalità terapeutiche ovvero per la cura di una patologia o una condizione. In medicina estetica l’ablazione ha come finalità la stimolazione dei tessuti per correggere inestetismi cutanei e condizioni patologiche a carico della cute. Per queste finalità sono adoperate metodologie laser (laser ablativi) e sostanze chimiche (peeling).
I laser ablativi emettono fasci di energia ad alta intensità per brevi lassi temporali che rimuovono la parte superficiale della zona trattata. I laser ablativi frazionati effettuano un tipo di ablazione che colpisce i tessuti in su fasce alternate con il fine di correggere l’inestetismo provocando la rigenerazione tissutale in profondità.
Negli altri ambiti medici l’ablazione è praticata da laser introdotti tramite catetere negli organi per rimuovere piccole porzioni di tessuto, come nel caso del cuore, o eliminare intere masse tumorali mediante termoablazione. L’ablazione laser della cornea, invece, ha permesso un notevole passo in avanti della medicina nella cura di miopia, astigmatismo, ipermetropia.
L’ablazione è praticata altresì in odontoiatria per la rimozione del tartaro dentale mediante ablatore ad ultrasuoni. Gli strumenti e le finalità di tale trattamento non comportano rimozione di tessuto al contrario di quanto riscontrato nelle altre discipline mediche.
PER COSA È UTILIZZATA
L’ablazione racchiude una gamma articolata di trattamenti e metodologie, con differenze sostanziali. Le finalità degli interventi prevedono la rimozione di tessuto malato, tessuto ostruttivo o tessuto colpito da aging.
L’ablazione è utilizzata per:
- Cardiologia
- Tachicardia sopraventricolare
- Sindrome di Wolf Parkinson White
- Tachicardia ventricolare
- Fibrillazione atriale
- Disturbi coronarici
- Flutter atriale atipico
- Oncologia
- Tumori del fegato
- Tumore del pancreas
- Tumore della prostata
- Neoplasie polmonari
- Medicina refrattiva
- Medicina estetica e dermatologia
- Esiti cicatriziali
- Neoformazioni cutanee
- Invecchiamento cutaneo
- Otorinolaringoiatria
TECNICHE E TIPI DI TRATTAMENTO
Le
tecniche di ablazione possono essere classificate principalmente in laser e chimiche. I laser ablativi, di diverso tipo, sono applicati in molti campi della medicina mentre i peeling chimici sono utilizzati prettamente in medicina estetica e dermatologia.
Le principali tecniche di ablazione sono:
- Ablazione laser
- Laser CO2
- Laser Erbium Yag
- Laser CO2 frazionati
- Peeling chimico (acido mandelico, acido glicolico, acido piruvico, ecc.)
- Dermoabrasione meccanica
- Ablazione elettrica
- Termoablazione a microonde
- Ablazione laser endovenosa (EVLA)
- Ablazione a radiofrequenza
- Termoterapia interstiziale laser
- Crioablazione
- Ablazione ad ultrasuoni
MODALITA’ DI INTERVENTO
Le tecniche di ablazione in medicina sono assai diverse tra loro e le modalità di esecuzione degli interventi non possono essere sovrapposte per tempistica e metodica. Si passa dai pochi minuti per la
dermoabrasione meccanica, il peeling o il laser ablativo su piccole superfici cutanee a diverse ore (fino a 5) per gli interventi di ablazione transcatetere.
RECUPERO POST TRATTAMENTO
Anche per il recupero postoperatorio è indicativo il tipo di intervento eseguito. Gli interventi in ambito cardiologico, ad esempio, possono richiedere ricovero in ospedale per almeno 5/6 giorni e riposo completo per un periodo di tempo variabile su indicazione medica.
In medicina estetica, i laser ablativi, il
peeling chimico e la
dermoabrasione non richiedono alcun ricovero in ospedale e consentono di ritornare alle normali attività in tempi brevi. Tuttavia, sul piano estetico, questo tipo di interventi, lasciano segni visibili anche per 2/3 mesi o fino alla completa guarigione della zona trattata.
CONTROINDICAZIONI, RISCHI E COMPLICAZIONI
Gli interventi ablativi, a prescindere dalla tecnica utilizzata, non hanno controindicazioni se non nei singoli casi stabiliti dal medico in virtù del quadro clinico del paziente. I rischi maggiori sono connessi alle ablazioni transcatetere che possono provocare danni ai vasi, al cuore ed indurre
ictus,
arresto cardiaco,
coaguli e
trombi. Questo tipo di rischi rimangono molto rari e possono essere contenuti mediante l’assunzione di farmaci specifici.
I rischi più comuni legati alle ablazioni sono riconducibili a
infezioni,
ecchimosi ed
edemi nonché
ustione dei tessuti. Questi sintomi, comuni in medicina estetica, si esauriscono in poche ore mentre le
discromie cutanee possono permanere fino a 2/3 mesi dai trattamenti ablativi.
FONTI
- Paolo Fabbri et al, Manuale di dermatologia medica, Edra, 2014.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
- Jill Waibel, Kenneth Beer, Ablative Fractional Laser Resurfacing for the Treatment of a Third-degree Burn, Journal of drugs in dermatology, Vol.8 Issue 3, 2009.
- Macrene R. Alexiades-Armenakas et al, The spectrum of laser skin resurfacing: Nonablative, fractional, and ablative laser resurfacing, Journal of American Academy of Dermatology, Vol.58 Issue 5, pp 719-737. 2008.