Nel nostro corpo, parallelamente alla cute esiste un sottocute che costituisce il ponte tra cute e fasce muscolari. Esso è costituito da un’impalcatura capace di mantenere compatti i tessuti che mette in comunicazione. In tale spazio si interpone il tessuto adiposo, quello più superficiale con funzione protettiva e quello più profondo con funzione di riserva energetica.
Tale tessuto presenta una rete di setti fibrosi che decorrono in maniera perpendicolare alla cute.
Accumuli eccessivi di grasso, sbalzi ormonali, stasi linfatica e venosa provocano infiammazione del tessuto adiposo con conseguente formazione di tralci fibrosi più numerosi e doppi che tirano verso il basso la cute, con la formazione degli avvallamenti della cellulite: quell’alterazione tanto odiata denominata inestetismo a “ buccia d’arancia”.
La lipoaspirazione
Dall’inizio della scoperta della lipoaspirazione, spiega il dott. Gioia,si è cercato di ridurre questo effetto tramite la resezione dei tralci fibrosi utilizzando varie
tecniche. La prima è stata quella di utilizzare delle
cannule molto sottili per poter “interrompere” in maniera specifica questi setti fibrosi, ma il rischio è di rompere in maniera aspecifica, o semplicemente sfilacciare senza recidere i tralci, oppure recidere a profondità sbagliate. La
conseguenza in questi casi è rappresentata dal
rilassamento del tessuto.
L’evoluzione di questa tecnica è stata la metodica che utilizzava dei microbisturi o più propriamente delle
microlame che, guidate dalle mani del chirurgo, potessero sottoporre a resezione questi tralci solo nella posizione ove si rendano visibili i buchi e le zone di aderenza dell’inestetismo. Procedendo così a staccare i tralci fibrosi e dunque liberando il derma attraverso uno “
scollamento” si riesce a ridurre l’avvallamento ed a mantenere lo stesso profilo di tutto il resto del corpo. Con questa tecnica, tuttavia, la
manualità è molto
operatore-dipendente e determina
risultati non riproponibili e non replicabili: si evidenziano infatti risultati eccezionali nelle mani di alcuni chirurghi e assai modeste nelle mani di altri.
Nuova tecnica per la recisione dei tralci fibrosi: la subcision guidata
Nel tempo si è avuta la possibilità di standardizzare tale tecnica grazie ad un device specifico, che da’ la possibilità di controllare l’altezza alla quale si devono tagliare i tralci fibrosi .
Il primo passaggio consiste nel
marcare tutti gli avvallamenti da trattare in maniera tale da
recidere solo i tralci che provocano l’avvallamento.
Il secondo passaggio consiste nell’
anestesia, anche questa sarà controllata da un device che permette di infiltrate l’anestetico all’altezza alla quale sarà reciso il tralcio .
L’anestesia sarà effettuata
su ogni singolo avvallamento.
Nella terza ed ultima fase si esegue la fase più importante ovvero la
resezione del tralcio fibroso attraverso una lama reciprocante, ossia con un movimento a seghetto alternato, che taglia sempre alla stessa altezza, ciò da la sicurezza di tagliare completamente il tralcio e non semplicemente di sfilacciarlo. I tralci verranno tagliati lungo gli assi della forza di gravità, eliminando l’antiestetico “avvallamento”. La
subcision guidata garantisce un risultato molto più riproducibile in tutte le soluzioni. Questa metodica ha rappresentato una vera rivoluzione nell’ambito del trattamento della cellulite a buccia d’arancia.
La mia pratica clinica con la subcision guidata, prosegue il dott. Gioia, oltre a confermare gli studi clinici che ne hanno determinato
l’approvazione FDA, ha registrato un dato difficilmente raggiungibile con altri trattamenti di chirurgia e medicina estetica: la soddisfazione pressoché totale delle pazienti.
Il Caso di Cinzia
Come nel caso di Cinzia T. , una professionista della moda che da anni aveva provato diversi trattamenti pur di eliminare gli inestetici “buchi” da cellulite, da lei ironicamente definiti: “i nemici giurati della mia estate”. Visitando questa paziente ho verificato che il suo desiderio di eliminare gli avvallamenti da cellulite non era dettato da quelle forme di perfezionismo narcisistico che sempre più spesso noi chirurghi plastici siamo costretti a fermare e sconsigliare. In effetti la presenza di questa decina di buchi ben definiti e distribuiti in modo uniforme era troppo evidente, una visibilità accentuata dal bel fisico asciutto e tonico della signora.
Troppo spesso mi ritrovavo a deludere le mie pazienti le quali pensavano sbagliando di risolvere la loro cellulite con interventi di
liposuzione e
liposcultura. Nonostante la mia piccola clinica offra numerosi trattamenti dagli
ultrasuoni, alle
onde d’urto fino alla più classica
mesoterapia, i risultati sui classici avvallamenti della cellulite non sono mai stati del tutto soddisfacenti.
Solo ora, conclude il dott. Gioia, posso sentirmi sicuro nel consigliare un trattamento capace di
eliminare tale inestetismo senza alcuna controindicazione ed
in un’unica seduta . Infatti, l’altro punto di forza della subcision guidata è la possibilità di eseguire il trattamento in una sola seduta.
Rapidità, efficacia e sicurezza rendono tale trattamento il più indicato per la cellulite.
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