La subcision guidata rivoluziona il trattamento a lungo termine della cute a buccia d’arancia, uno dei sintomi della cellulite più odiati dalle donne.
Il termine cellulite si riferisce comunemente a tutti quegli inestetismi che vanno dalla pelle a buccia d’arancia alla ritenzione idrica e che non devono per forza accompagnarsi all’accumulo di tessuto adiposo localizzato in aree tipiche come fianchi, glutei, culotte de cheval. Scientificamente parlando, la cellulite è uno stato infiammatorio del pannicolo adiposo e connettivale che, evolvendo, sviluppa poi tutta la sequela di quei sintomi.
La cellulite, spiega la dott.ssa De Fazio, è l’inestetismo più diffuso tra le donne, ne soffre prima o poi nel corso della vita più o meno tutto l’universo femminile: ci sono statistiche che parlano di più di 1.4 miliardi di donne in tutto il mondo colpite dalla patologia ma nessuna di noi ne è completamente immune.
Le sue origini sono multifattoriali e da ricondurre a fattori genetici, ormonali e vascolari, dieta non equilibrata, danni da abbigliamento troppo compressivo o una vita sedentaria.
Le donne affette da cellulite, osserva la dott.ssa de Fazio, sono fortemente condizionate nella loro quotidianità: si sentono vulnerabili, diverse dalle altre e sicuramente le meno attraenti di tutte; sviluppano quei comportamenti con i quali, tra l’altro, mirano a occultare le aree del proprio corpo incriminate con un abbigliamento attentamente studiato.
Di conseguenza, vi sono anche grandi limitazioni alla condivisione sociale o sportiva: a mare il pareo in vita è il capo “seconda pelle”, vi è timidezza a condividere giochi e sport in spiaggia, se non opportunamente coperte nei punti chiave; giammai tutine succinte in palestra e certamente il nuoto e la piscina, seppure amatissimi, diventano sport e ambiente off limit. La causa? Quell’imbarazzo nato dal confronto fisico con il resto del mondo: sia maschile che femminile: di quest’ultimo, le cui rappresentanti, saranno certamente migliori di noi e tutte perfette ai nostri occhi.
- Niente di più sbagliato- sostiene la de Fazio - Decenni di confronto con le donne e l’essere una donna anch’io, con gli stessi problemi e fragilità, mi fanno fermamente ribadire che nessuna, nessuna donna al mondo ritiene di essere perfetta, fatta eccezione di alcuni momenti della vita che oserei definire rari e magici e che l’erba del vicino è sempre la più verde -
Ma perché si forma la cellulite?
La cellulite- continua la dott.ssa de Fazio- è causata da molti cofattori:
genetici,
ormonali, vascolari, cattive abitudini alimentari, abbigliamento troppo compressivo, vita sedentaria e nella sua fase iniziale nasce da un difetto di vascolarizzazione delle cellule adipose contenute nello strato sottocutaneo chiamato ipoderma e che è collocato tra cute e muscolo; ha un evoluzione nel tempo e può essere classificata in vari stadi che vanno da un lipoedema in cui la componente di ristagno di liquidi è preponderante, ad una lipodistrofia, in cui alla localizzazione di accumuli di tessuto adiposo, si associano danni della rete connettivale e vascolare.
Nella sua progressione e negli stadi più avanzati avremo quindi una lipodistrofia, e cioè si crea localmente una sclerotizzazione: un’
ispessimento con perdita di elasticità dei setti fibrosi sottocutanei ( l’impalcatura che sostiene le cellule adipose ) che in questo modo intrappolano i vasi sanguigni che vi scorrono dentro e comprimono tra l’altro le vie naturali di drenaggio linfatico locale.
Ecco la genesi dell’aspetto a “
buccia d’arancia” e che peggiorerà con l’ evoluzione della malattia.
Esistono molti trattamenti per combattere la cellulite e sono considerati meno o più invasivi a seconda della tipologia.
Ne sono esempi:
- Massaggio linfodrenante o pressoterapia meccanica: che agisce sulla stasi linfatica ed il circolo linfatico per rimuovere gonfiori o edemi localizzati: i risultati sono efficaci solo se si tratta di uno stadio iniziale della patologia e dove l’edema linfatico è il problema preponderante, ma necessitano di continuità e gli effetti ottenuti sono temporanei.
- Mesoterapia con sostante omeopatiche o allopatiche, iniezioni di acido desossicolico ( iniezioni locali di sostanze che mirano allo svuotamento della cellula adiposa o alla distruzione del tessuto adiposo ), cavitazione, applicazione di apparecchiature medicali esterne: non sempre stabili o prevedibili i risultati e a volte rischiosi: o perché non vi è distruzione delle cellule adipose che quindi si svuotano solo temporaneamente del grasso che contengono ed alla conclusione della terapia, tenderanno poi a riacquisire nel tempo il volume iniziale, oppure, laddove sia presente invece la distruzione del tessuto adiposo, questa non è accompagnata dallo smaltimento all’esterno del grasso. Il grasso quindi dovrà essere eliminato tramite riassorbimento, dal circolo linfatico e vascolare, con conseguente innalzamento molto elevato del livello ematico dei trigliceridi.
- Liposcultura superficiale, Lipoaspirazione, lipolaser: sono tutte tecniche di chirurgia plastica estetica, adatte all’eliminazione di adiposità localizzate attraverso un sistema di aspirazione e l’utilizzo di piccole cannule. Sono metodiche i cui risultati sono per lo più definitivi: il tessuto adiposo si moltiplica nel numero delle cellule più o meno fino all’adolescenza poi non cresce più se non per ipertrofia: cioè il numero delle cellule non si moltiplica più e resta stabile ma quelle che ci sono potranno riempirsi fino alla loro massima potenzialità. Dopo questo intervento, cambieremo quindi la nostra conformazione avendo modellato e ridotto gli accumuli locali, rendendo la silhouette più armonica. Sia chiaro che non elimineremo la tendenza ad ingrassare ma se si ingrasserà, lo si farà non più come prima, principalmente nelle aree degli accumuli adiposi, ma distribuendo il grasso su una superficie più uniforme, generalizzata ed in maniera più armonica.
La liposcultura migliorerà un po’ l’effetto a buccia d’arancia, grazie alla riduzione della tensione esercitata da parte del grasso sottocutaneo sulle strutture di sostegno ma senza però eliminare completamente i cosiddetti “buchetti” della cellulite.
Cosa fare dunque per eliminare gli antiestetici “buchetti”?
Ed ecco che nell’ottica di ottenere un’azione diretta su questi inestetismi e a completare il percorso chirurgico, interviene un nuovo presidio tecnologico che agisce direttamente sulla vera causa dell’affossamento, ovvero i setti fibrosi ispessiti che causano la retrazione locale della cute.
Di recente, appunto, possiamo avvalerci di un
nuovo trattamento, noto come
subcision guidata,
approvato dall’FDA come il primo e unico protocollo medico per il
trattamento a lungo termine di questi effetti della cellulite: la subcision guidata
permette di recidere, uno per uno ed in maniera precisa e controllata, quei setti fibrosi.
- Cosi come se fossi un tappezziere e tagliassi quei fili che trattengono i bottoni che affossano la stoffa di un divano capitone’-
Chi è la paziente ideale per la subcision guidata?
Sarà essenziale, prima di procedere alla subcision guidata, che il medico esperto sottoponga il paziente ad un’accurata visita pre operatoria affinché ne
valuti le condizione cliniche e l’idoneità alla tecnica: non tutte le donne sono pazienti ideali per la subcision guidata.
Per questo motivo, vengono fornite le indicazioni e controindicazioni al trattamento.
La subcision guidata,
è sconsigliata nelle pazienti che presentano:
- Diabete
- Obesità
- Problemi della coagulazione
- Gravidanza
- Tumori
- Vene varicose nell’area di trattamento
La
paziente ideale, spiega la dott.ssa de Fazio, deve:
- Essere in buona salute
- Deve mantenere un peso stabile
- Presentare cellulite moderata o grave
Come funziona il trattamento con subcision guidata
Prima di spiegare il funzionamento del trattamento chirurgico con subcision guidata, è opportuno specificare che esso viene effettuato nel pieno rispetto delle norme igieniche e di sterilità e che si utilizzano materiali monouso, quindi
usa e getta per tutte quelle parti per le quali è previsto dalla tecnica un contatto diretto tra strumentazione, tessuto cutaneo e sottocutaneo del paziente.
Il trattamento con subcision guidata ha in media la
durata di circa un’ora, anche se questo dipende dal numero e dalla vastità delle aree da trattare.
La paziente, in piedi, viene osservata dall’operatore con una luce che sia tangente e verticale per meglio evidenziare gli inestetismi presenti; vengono eseguite delle fotografie pre trattamento e quindi segnate le aree da trattare con un pennarello speciale demografico.
La paziente poi viene distesa su un lettino chirurgico e, disinfettate accuratamente le zone da sottoporre a terapia di subcision, si procede all’allestimento di un campo sterile.
Il passo iniziale sarà quello di erogare anestesia locale sulla prima area da trattare, attraverso il posizionamento del manipolo specifico sulla zona di pelle corrispondente.
I manipoli che si utilizzeranno quindi saranno due: il primo, per la somministrazione di anestesia locale e l’altro che contiene la lama, agirà effettuando la resezione dei setti fibrosi; entrambi i manipoli sono collegati ad un sistema di aspirazione che creando un vacum, consente il sollevamento dei tessuti sottostanti, in modo da mantenere stabile ed uniforme il livello del
tessuto sul quale agire.
Una volta erogata l’anestesia locale si sostituirà il manipolo con il secondo e la micro-lama procederà con la recisione dei setti fibrosi e conseguente eliminazione della retrazione cutanea ottenendo così
l’aspetto desiderato della pelle, liscio e omogeneo.
La subcision guidata è un
trattamento minimamente invasivo e può essere
svolto ambulatorialmente, ma nel rispetto assoluto dei parametri di sterilità, dell’ idoneità degli ambienti e dell’adeguatezza dell’apparecchiatura.
Dopo il trattamento con subcision guidata, cosa aspettarsi?
Durante la
fase di consultazione e prima visita, l’operatore di fiducia avrà fornito al paziente indicazioni chiare e specifiche sul trattamento da effettuare e sui risultati ottenibili, mostrando anche foto pre e post che diano una testimonianza concreta di quello che sia ottenibile con la metodica; è importante però ricordare che ogni caso è specifico a se stesso.
Inoltre, continua la dott.ssa De Fazio, affinché la paziente visualizzi l’effettivo cambiamento che avverrà gradatamente e nei mesi successivi, è cruciale produrre una
documentazione fotografica accurata pre e post trattamento da visualizzare sotto la guida del proprio medico, nel corso della guarigione ed assestamento dei risultati.
Nel periodo post trattamento è possibile avvertire un
turgore sottostante l’area cutanea trattata e la formazione di lividi o
ecchimosi.
Inoltre è possibile che si verifichi,
nelle 24 ore successive al trattamento e dalle piccolissime incisioni, una copiosa
fuoriuscita di fluidi rosati.
Perché avviene questo? L’anestesia locale usata, è un cocktail composto da soluzione fisiologica ed anestetico: essa viene spesso somministrata in una quantità considerevole al fine di creare una vera e propria idrodissezione dei tessuti locali e far agire quindi la micro lama in un piano reso più morbido e friabile dall’azione dell’acqua.
Questi liquidi, mescolati a una piccolissima componente ematica, danno origine a quel fluido rosato che, sotto compressione, potrà essere espulso dalle microincisioni cutanee, nelle prime ore post terapia.
È quindi importante applicare localmente medicazioni con uno strato assorbente sufficiente di
garze affinché si possa controllare la fuoriuscita del liquido ed evitare danni a cose e macchie indesiderate.
Sarà opportuno applicare subito dopo e nei giorni successivi, una compressione locale in modo da favorire la fuoriuscita dei liquidi e contenere gli edemi infiammatori: questo verrà fatto indossando una guepiere o
collant elastici.
Al fine di ottenere i migliori risultati, sarà determinante la diligenza delle pazienti nel seguire attentamente nel post operatorio tutte le indicazioni fornite dal proprio medico.
I risultati sono duraturi, la subcision guidata è l’unico trattamento certificato per effetti che durano
3 anni ma bisogna considerare che questa valutazione è stata fatta dal FDA,
Food and Drug Administration, l’organo competente americano che vigila sulla sicurezza dei farmaci alimenti e presidi medicali, sulla base di studi dalla durata di un massimo di 3 anni.
- Se assumiamo che il metabolismo di una cicatrice dura in media un anno, posso serenamente e personalmente sostenere - afferma la dott. de Fazio - che se dopo tre anni la correzione è stabile, la cicatrizzazione sarà assestata e i risultati conseguiti lo saranno per sempre, tenendo conto comunque dei processi naturali di invecchiamento cutaneo che il tempo arrecherà sulle stesse aree anatomiche -
Dove effettuare il trattamento con subcision guidata?
Nonostante il trattamento con subcision guidata appaia semplice e tale da poter essere eseguito ambulatorialmente senza la necessità di un regime di ricovero, questo non esime dal rispetto rigoroso di tutte le norme a tutela della salute e della sicurezza del paziente. L’apparecchiatura è unica nel suo genere: non vi sono alternative ad essa e s
olo i medici che hanno affrontato un training di formazione specifico ed adeguato, possono eseguire il trattamento di subcision guidata.
Dunque, raccomanda la dott.ssa de Fazio, è importante rivolgersi
esclusivamente a centri medici autorizzati ed agli operatori competenti della metodica, per evitare rischi in termini di qualità del risultati, efficacia della tecnica e sicurezza del paziente.
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