La cellulite è un’infiammazione del tessuto sottocutaneo del grasso della pelle, ma già 150 anni fa i francesi coniarono questo termine per identificare un disturbo comunissimo che inizialmente si caratterizza per una pelle a buccia d’arancia o a materasso che colpisce soprattutto i glutei e la parte anteriore delle cosce.
La cellulite è estremamente diffusa nel sesso femminile, difatti è stato stimato che colpisce oltre il 90% delle donne nel mondo con un’incidenza massima tra le donne bianche ed orientali.
L’origine della cellulite
Nonostante l'alta incidenza della cellulite c'è un enorme confusione sia nella classificazione che nelle terapie proposte, come spiegano il Dott. Bencini e la Dott.ssa Galimberti.
Sotto la generica indicazione di cellulite infatti, viene compresa tutta una serie di inestetismi che vanno dalla ritenzione idrica ad un accumulo di grasso con buchi e protuberanze.
La grande confusione che nel tempo ha accompagnato la definizione di cellulite ha prodotto anche una grande incertezza sia circa le causa che possono generare questo inestetismo, sia sui possibili trattamenti.
Come spiegano il Dott. Bencini e la Dott.ssa Galimberti, si tratta di un disturbo molto più comune al sesso femminile che a quello maschile proprio perché il grasso dalla donna è diverso da quello dell'uomo. Nella donna infatti, il grasso è separato da tralci di fibre che vanno dalla profondità alla superficie, mentre nell'uomo queste fibre sono angolate a 45 gradi.
Nella donna dunque questo progressivo ispessimento fa in modo che il grasso contenuto tra un compartimento e l’altro altro tenda ad essere spinto verso l'alto e quindi ad erniare.
Questo spiega gli avvallamenti e le protuberanze che caratterizzano la cellulite. Inoltre tra le cause ricordiamo la cattiva circolazione venosa e linfatica e vestiti troppo stretti. Questa scoperta ha portato una rivoluzione dei trattamenti che fino al 2000 erano mirati, come spiega il Dott. Bencini, soprattutto a ridurre il grasso e ad assottigliare il pannicolo adiposo.
Le innovazioni nel trattamento della cellulite e dell’aspetto a buccia d’arancia
L’utilizzo di creme e massaggi manuali, come spiega la Dott.ssa Galimberti, non rappresenta una vera e propria soluzione al problema della cellulite, ma possono essere utilizzate solo in quei casi in cui si ha, ad esempio, un problema di microcircolo o di ritenzione idrica, ma si tratta di casi che non riguardano propriamente la cellulite.
Negli anni dunque, spiega la Dott.ssa Galimberti, si sono sviluppate sempre più tecniche chirurgiche che fossero in grado di intervenire in maniera più efficace per risolvere l’inestetismo della cellulite, o quantomeno trattare l’aspetto a buccia d’arancia che provoca sulla pelle.
La tecnica che si è sviluppata a partire dai primi anni del 2000, che prevede di intervenire sui setti fibrosi responsabili degli avvallamenti provocati sulla pelle, è stata per lungo tempo condizionata dall’ abilità manuale di un chirurgo, in virtù della quale si producevano o meno determinati risultati.
Gli studi si sono approfonditi fino a sviluppare un trattamento in grado di standardizzare questa metodica mediante l'utilizzo di un vacuum, continua la Dott.ssa Galimberti, che livella e quindi porta la pelle ad una certa tensione. Si riesce ad avere una resezione a un livello sempre costante e avere quindi la risoluzione di tutti quelli che sono i buchi e gli avvallamenti della cute.
Le modalità di trattamento
La stabilità del risultato di questo trattamento contro la cellulite è un elemento essenziale, sottolinea il dott. Bencini.
Tutti gli studi condotti per oltre 3 anni dall'intervento dimostrano che non c'è recidiva, dal momento che recidendo questi tralci fibrosi si provoca la liberazione della pelle da quella tensione che provoca l’aspetto a buccia d’arancia della cute. Ciò non toglie, continua il dott. Bencini, che l’inestetismo della cellulite possa manifestarsi in altre aree della pelle.
Il trattamento può essere esguito ambulatoriamente, sotto anestesia locale e la durata dipenderà dall’estensione della zona da trattare.
Tuttavia spiega la dott.ssa Galimberti, il paziente dovrà seguire alcune accortezze riguardanti il proprio stile di vita anche nei mesi e negli anni successivi al trattamento.
Ovviamente, spiega il dott. Bencini, successivamente a questo tipo di trattamento contro la cellulite, è opportuno astenersi dall'attività fisica quindi niente palestra, nè saune o bagni turchi, da evitare anche i bagni molto bollenti e l'esposizione a lampade, fino a completa guarigione.
Inoltre per ottimizzare i tempi di guarigione, sottolinea il dott. Bencini, è importante che il paziente si astenga almeno una settimana prima dell'intervento da prendere farmaci antinfiammatori e dovrebbe evitare anche il consumo di alcolici perché, in quanto vasodilatatore, potrebbe peggiorare il sanguinamento e quindi gli ematomi che si formano con l’intervento.
Medicina estetica
Milano (MI)