Sab 01/08/2015 | Dott. Massimo Renzi | Medico Certificato Ethigate
Sebbene il lifting del viso continui ad essere uno degli interventi di chirurgia plastica più praticati, le richieste delle pazienti si sono orientate negli ultimi anni verso trattamenti meno invasivi ma comunque efficaci.Il lifting del viso tradizionale produce risultati significativi, ma spaventa la maggior parte delle pazienti perché implica un’operazione chirurgica con i relativi rischi e tempi di convalescenza.
Esistono inoltre molti casi in cui non è necessario ricorrere alla chirurgia, ma allo stesso tempo non sono sufficienti trattamenti iniettabili. Negli ultimi decenni la ricerca scientifica si è perciò concentrata su soluzioni che fossero a metà strada, in termini di effetti, tra il lifting del viso chirurgico e i trattamenti iniettabili come filler e tossina botulinica.
La nuova frontiera del lifting viso
Una novità in medicina estetica è arrivata con gli ultrasuoni microfocalizzatiche, sfruttando la risposta rigenerativa dell’organismo, sono in grado di produrre un effetto lifting sul viso, sul collo e sul décolleté.
Gli ultrasuoni, erogati con una sonda simile a quella ecografica, arrivano in profondità nella pelle e stimolano la produzione di nuove fibre collagene, le proteine strutturali che costituiscono la trama di sostegno e rendono la pelle tonica e compatta.
Il vantaggio del lifting viso non chirurgico risiede senza dubbio nel fatto che è una procedura non invasiva.Il trattamento con gli ultrasuoni si svolge in ambulatorio e, rispetto al lifting del viso tradizionale, l’impegno per il paziente è minimo.
Tuttavia, trattandosi di una procedura medica, esistono comunque dei rischi e dei possibili eventi avversi come eritemi, indolenzimento dell’area trattata o edemi localizzati. È opportuno discutere sempre con il proprio medico di eventuali condizioni particolari ed esporre senza timore dubbi e aspettative.
Non per tutti i pazienti è indicato il trattamento con gli ultrasuoni perché in caso di lassità grave potrebbe essere più indicato ricorrere alla chirurgia. Il lifting del viso non invasivo è invece adatto a coloro che presentano una lassità lieve o moderata. Ogni situazione è unica e differente e va valutata e discussa in opportuna sede con il medico specialista.
L’azione degli ultrasuoni
Gli ultrasuoni sono una tecnologia impiegata da oltre cinquant’anni in ambito medico e da qualche anno sono stati introdotti anche in medicina estetica per il lifting del viso non invasivo. Si tratta di onde sonore in grado di generare dei cambiamenti nel nostro corpo, per esempio riattivare le fibre collagene che costituiscono la trama di sostegno dei tessuti.
È opportuno spiegare ai pazienti che il lifting del viso con gli ultrasuoni non produce i risultati di un intervento chirurgico, ovvero di un’operazione di facelift. Inoltre il lifting viso non invasivo richiede pazienza perché bisogna attendere che il corpo riattivi il naturale processo di neocollagenesi rallentato dal trascorrere del tempo.
Il lifting non chirurgico con gli ultrasuoni produce risultati diversi da quelli del lifting del viso chirurgico perché l’effetto di trazione e rassodamento è determinato da una risposta endogena del corpo. Nel giro di qualche settimana le fibre collagene, proteine strutturali della pelle, ricostituiscono la trama di sostegno indebolita dal trascorrere del tempo e generano un effetto lifting sul viso.
Cosa aspettarsi dal lifting viso a ultrasuoni
Il lifting del viso con gli ultrasuoni è una procedura non invasiva, ma può creare comunque un fastidio al paziente se è particolarmente sensibile. Gli ultrasuoni erogati dalla sonda arrivano sottopelle e si trasformano in calore. È questo calore che determina una contrazione delle vecchie fibre e stimola nell’arco delle settimane successive la produzione di nuovo collagene.
Il lifting del viso con gli ultrasuoni genera un naturale effetto di rassodamento e ringiovanimento che può durare anche un anno o più. I risultati variano da paziente a paziente perché sono influenzati da fattori come il grado d’invecchiamento, la qualità della pelle e la risposta dell’organismo.
Il lifting a ultrasuoni non sostituisce il lifting del viso chirurgico, ma può ritardarlo perché, ostacolando il cedimento dei tessuti, si rallenta il normale processo di invecchiamento.
Gli ultrasuoni non sono soltanto in grado di creare un effetto lifting sul viso, ma possono agire anche sul sottomento, sul collo e sul décolleté, da sempre zone particolarmente difficili da trattare e che per questo tradiscono spesso l’età.
Il caso di Anna B.
Una paziente che ho incontrato recentemente è Anna B., una donna di 53 anni giunta nel mio studio perché notava il suo viso particolarmente invecchiato. In realtà non presentava una lassità molto grave, ma l’inestetismo risultava abbastanza evidente specie nello sguardo e nella parte inferiore del volto.
Dopo un’accurata visita, la sua situazione risultava adatta per essere affrontata con gli ultrasuoni così ho illustrato alla paziente la possibile procedura mettendole però in chiaro che avrebbe dovuto avere pazienza prima di vedere l’effetto lifting sul suo viso.
Anna ha deciso di sottoporsi al trattamento, specie per il fatto che i risultati sarebbero stati molto naturali. Abbiamo fissato un appuntamento per la settimana successiva. La procedura sul viso e sul collo è durata complessivamente 90 minuti e la paziente è tornata a casa subito dopo con un lieve formicolio sulle zone trattate.
Ci siamo visti e sentiti nelle settimane successive per monitorare i cambiamenti derivanti dal trattamento e dopo qualche settimana il viso di Anna appariva già più tonico e fresco.
L’efficacia degli ultrasuoni è legata soprattutto alla profondità di azione e alla precisione in termini di temperatura e zone di trattamento. È importante dunque scegliere centri specializzati che impieghino tecnologie certificate e abbiano effettuato training specifici per il lifting viso non chirurgico a ultrasuoni.
A cura del dott. Massimo Renzi ⇓ CONTATTA ⇓
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