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I danni del fotoaging sulla pelle

I danni del fotoaging sulla pelle


Gio 09/05/2024 | Dott. Maria Morena Mariani |  Medico Certificato Ethigate

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Il sole ti fa bella, ma solo se riesci a non lasciarti danneggiare dai suoi raggi. Se di ritorno dalle tue vacanze al mare noti che sul tuo viso sono comparse delle rughe, allora forse, non hai protetto la tua pelle abbastanza. Innanzitutto, ci teniamo a specificare che il sole non è dannoso per la pelle solo in estate, ma in realtà può creare problematiche anche in pieno inverno. 

Questo è il motivo per cui gli esperti ci dicono che è importante utilizzare una protezione solare 365 giorni all’anno, ovviamente adeguandola sia alla nostra pelle che al periodo dell’anno. Per l’inverno sono ottimi i fondotinta in crema arricchiti con fattore di protezione. Invece in estate, quando si ha in programma di concedersi una rilassante vacanza al mare, allora è il momento di proteggere la pelle in maniera idonea a un’esposizione che si può rivelare realmente dannosa. 

Le rughe non sono l’unica conseguenza dell’eccessiva esposizione al sole, infatti, esse si uniscono a piccole macchie scure. Entrambe sono il frutto di quello che comunemente viene definito fotoaging, ovvero fotoinvecchiamento. Come è possibile non esserne vittime? Con una mirata prevenzione ed eventualmente intervenendo in maniera specifica. 

Cos’è il fotoaging


È la scienza che ci dice che una prolungata esposizione ai raggi solari può essere causa di una serie di disturbi che sono diversi tra di loro, ma comunque tutti campanelli d’allarme di un precoce invecchiamento della pelle. Rughe, perdita di elasticità e la presenza di macchie sono questi i classici sintomi che presenta chi non ha proceduto con un’adeguata prevenzione per quello che riguarda il fotoinvecchiamento. 

I dermatologi lo definiscono anche foto-danneggiamento, che forse offre maggiormente l’idea di ciò di cui si sta parlando. Esso viene causato dai raggi ultravioletti che colpiscono la pelle che non risulta essere adeguatamente protetta dalla classica crema solare. Un processo questo che va addirittura a creare delle alterazioni del DNA cellulare. Il foto-danneggiamento non è un danno superficiale della pelle, ma arriva ai suoi strati più profondi, colpendo il derma e possono essere necessari anche diversi anni prima di riuscire a ritrovare la bellezza naturale di corpo e viso. 

I danni che sono provocati dal sole è possibile che si presentino a seguito di una brutta scottatura, ma non sempre serve un’ustione per avere una pelle danneggiata dai raggi UV. Questo è il motivo per cui, l’unico metodo efficace per evitare il fotoaging è la prevenzione, con l’utilizzo costante della crema solare. 

L’assenza di effetti a breve termine per quello che riguarda un’eccessiva esposizione al sole, non vuol dire che poi non vi saranno danni a lungo termine, come lo sviluppo di forme cancerogene anche piuttosto aggressive. Questo è il motivo principale per cui è sempre e comunque consigliabile prevenire il fotoinvecchiamento, utilizzando i prodotti corretti. 

I segni del fotoinvecchiamento


Approfondiamo quindi, quelli che sono i possibili segni del fotoinvecchiamento che si vanno spesso ad aggiungere all’invecchiamento dovuto alla perdita di tono che la pelle subisce dopo una certa età. Anzi, alcuni studi rivelano come la pelle che viene esposta a raggi UV molto aggressivi presenta in età non particolarmente avanzata i sintomi dell’invecchiamento cutaneo. 

Dannosi come i raggi UV solari sono anche quelli delle lampade e dei lettini solari. Il risultato non è molto differente, quello che se ne ricava è una pelle danneggiata in maniera permanente all’interno della sua stessa struttura. 

I campanelli d’allarme di un fenomeno di questo genere sono svariati e a ognuno di loro occorre dare un’attenzione mirata per la prevenzione. Il primo segno del fotoinvecchiamento sono le rughe che possono essere anche estese e profonde e non necessariamente se si è in età avanzata. Oltre alle rughe, la pelle danneggiata dai raggi UV presenta alterazioni della pigmentazione con macchie scure e lentiggini. La pelle perde elasticità il derma si assottiglia e il volto appare molto più secco, con una texture molto ruvida e irregolare. A volte si notano, nelle pelli più delicate, rossori e rotture di capillari. 

Perché parliamo in particolare del viso quando ci si riferisce al fotoaging? Perché il viso è la zona del volto che maggiormente è esposta non solo ai raggi solari, ma a qualsiasi tipologia di agente atmosferico. 

Le cause 


Per riuscire a comprendere quanto sia importante riuscire a prevenire i danni che la luce solare e i raggi UV possono causare, forse occorre conoscere quelle che sono le cause più comune di tale evento. 

Come anticipato in precedenza, le cause principali dell’invecchiamento della pelle le si deve ricercare nelle radiazioni ultraviolette che possono provenire dal sole, ma anche dalle lampade abbronzanti che sono in grado di dare un’impennata allo stress ossidativo. Un processo questo che viene peggiorato anche di più e reso più veloce dal tabagismo e dall’esposizione allo smog. 

Il processo ossidativo già avviato non fa altro che dare terreno fertile alla presenza di quelle che sono le modifiche delle cellule dovute all’eccessiva esposizione alla luce solare. Difficile diventa anche il ricambio cellulare che dovrebbe permettere il ricircolo degli strati connettivi della pelle stesse, reso difficile anche dalla scorsa produzione di collagene, 

Le 3 fasi del fotoinvecchiamento


Se ci si sofferma a guardare il processo di progressione dell’invecchiamento dato dall’eccessiva esposizione al sole, si possono distinguere 3 differenti fasi di questo processo. 

La prima fase è il fotoaging lieve o moderato. In genere lo si nota tra i 25 e i 45 anni e si caratterizza per la pelle che appare ruvida al tatto e la presenza di rughe di espressione anche severe, soprattutto nella zona della fronte e perioculari. 

La seconda fase è quella del fotoaging avanzato che si può notare tra i 45 e i 60 anni, quando le rughe si accentuano e diventano più profonde di quella della prima fase del foto invecchiamento. 

La terza ed ultima fase è quella del fotoaging severo che si verifica dopo i 60 anni e oltre alla presenza di rughe profonde rende più evidente la severa perdita di elasticità da parte della pelle. Si può addirittura arrivare a perdere l’ovale del viso. 

Prendersi cura della pelle vuol dire ritardare questo processo e in alcuni casi addirittura evitarlo. La cura di cui si parla passa attraverso l’utilizzo di prodotti specifici, ma anche attraverso l’idratazione, la sana e corretta alimentazione, oltre ai moderni trattamenti di medicina estetica. 

La prevenzione del fotoaging


Abbiamo spesso parlato di prevenzione dei fotoaging, ma con precisione in cosa consiste tale pratica da mettere in pratica fin da quando si è giovanissimi? La prevenzione arriva innanzitutto dall’interno, cosa vuol dire questo? Che per prenderci cura di noi e della nostra pelle la prima cosa da fare è quella di avere una sana ed equilibrata alimentazione, con il giusto apporto di acqua. 

A tutti gli effetti bere molta acqua è la regola basilare che ognuno di noi dovrebbe seguire per riuscire ad avere una pelle sempre perfetta, ma anche per riuscire a prevenire una serie di problematiche che possono riguardare il corpo in generale. L’acqua è in grado di idratare la pelle e quindi renderla tonica e luminosa in maniera costante, 

Altro comportamento che dovrebbe diventare una buona abitudine è quello dell’applicazione di una crema solare che abbia un fattore protettivo al proprio fenotipo. Un prodotto da utilizzare sia in estate che in pieno inverno. 

I trattamenti estetici più efficaci


I passi in avanti compiuti dalla medicina estetica per il trattamento delle imperfezioni create dal fotoinvecchimento permettono di intervenire in maniera efficace nel caso in cui la prevenzione non sia stata sufficiente per evitare i danni. In particolare, si rivela molto efficace un trattamento come il peeling. Poco invasivo, indolore e sicuro, il peeling permette di intervenire sulle piccole rughe, ma anche sulle macchie scure che con il tempo compaiono sulla pelle. 

Il peeling è in grado di accelerare e favorire il rinnovamento cellulare grazie all’utilizzo di un agente chimico che viene applicato sulla cute. In questo modo si va a stimolare il turnover che permette di avere una pelle sempre giovane e in salute, prevenendo eventuali stati infiammatori estremamente dannosi per la pelle in generale e anche per il corpo. 

La biostimolazione, la bioristrutturazione e la biorivitalizzazione rappresentano tre approcci fondamentali per contrastare i segni del fotoinvecchiamento. Questi trattamenti sono noti per il loro potere di rigenerare la pelle, conferendole un aspetto giovane, elastico e idratato. Attraverso la biostimolazione, la pelle beneficia di un profondo apporto di idratazione, che favorisce il naturale processo di riparazione dei tessuti. Nel contempo, la bioristrutturazione agisce in modo sinergico, contribuendo a ricostruire i tessuti cutanei danneggiati e migliorando la loro struttura. La biorivitalizzazione, infine, va oltre, riempiendo la pelle con sostanze benefiche che le conferiscono un aspetto più giovane, fresco e luminoso. In sintesi, questi trattamenti combinati offrono risultati straordinari per un volto che riflette la giovinezza, la vitalità e la salute della pelle.

Ulteriori trattamenti contro i danni da fotoaging sono rappresentati dalle tecnologie laser (laser ablativi, luce pulsata, radiofrequenza ad aghi) e dagli ultrasuoni. Con queste metodiche si stimola la produzione endogena del collagene (ovviamente vanno ripetuti e combinati).
Fondamentale affidarsi a medici che dispongano di tutti questi rimedi per avere protocolli completi e personalizzati.

 

 

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Mariani Maria Morena

Autore

Medicina estetica

Dott. Maria Morena Mariani

Medico Certificato Ethigate

Martinsicuro (TE)

San Claudio di Corridonia (MC)


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