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Disbiosi intestinale: cause e sintomi

Disbiosi intestinale: cause e sintomi


Mer 10/05/2023 | Dott. Tania Basile

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La disbiosi intestinale è una alterazione del naturale equilibrio microbico dell’intestino. Esistono diverse cause legate all’alterazione dell’eubiosi tra cui l’assunzione o l’abuso di farmaci o alcool, condizioni patologiche infiammatorie a carico dell’intestino. Tra le cause può essere compresa anche una errata dieta alimentare. Le conseguenze sull’organismo possono divergere in base a numerose variabili e correlarsi a disturbi di malassorbimento, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie autoimmuni, coliti, tumori nonché condizioni dermatologiche.

Introduzione

In generale, le disbiosi sono tutte quelle condizioni dove vi è una alterazione del naturale equilibrio microbico sia esso intestinale, della pelle, vaginale, orale. Il corpo umano, così come altri esseri viventi, ospita colonie di microbi che vivono grazie al corpo umano e, a loro volta, svolgono per l’uomo diverse funzioni fondamentali. Le colonie dell’intestino aiutano i processi digestivi, quelli della pelle diventano antagonisti dei patogeni e costituiscono una barriera esterna ma esistono colonie in altre zone come le mucose del cavo orale o della vagina.

Sebbene appaia innaturale la presenza di centinaia di miliardi di microrganismi nel nostro corpo, sono da ritenersi determinanti per numerose funzioni tanto che l’alterazione della loro popolazione genera disturbi di vario genere. Le conseguenze possono essere temporanee e con modeste complicanze fino a diventare croniche e includere disturbi importanti per la salute dei pazienti. Alterare l’equilibrio microbico può incidere su molte condizioni apparentemente non collegate tra loro, come ad esempio la disbiosi intestinale che può contribuire allo sviluppo di disturbi dermatologici.

Cos’è la disbiosi intestinale


La disbiosi intestinale, o squilibrio microbico e squilibrio batterico, è una condizione che indica un disequilibrio nella naturale popolazione microbiota. La flora batterica è popolata da centinaia di miliardi di microbi, in maggioranza batteri, fondamentali nei processi di digestione. I batteri intestinali, infatti, aiutano l’intestino a disgregare sostanze che altrimenti sarebbero risulterebbero complesse o, addirittura, impossibili da metabolizzare. Il microbiota entra in gioco anche nella sintesi di elementi importanti come la vitamina K senza i quali si produrrebbero effetti importanti sulla crescita e sulla salute dell’individuo.

La flora intestinale si forma nei primi giorni di vita del nascituro attraverso la “contaminazione” necessaria che avviene in modo naturale con l’ambiente, il latte materno ed il passaggio nel tratto riproduttivo della madre. Difatti, è stato osservato che il processo di formazione della flora batterica nei bambini nati attraverso parto cesareo, e/o che non vengono allattati con il latte materno, sia molto più complesso.

I batteri presenti, in condizioni di normale equilibrio, non provocano alcun rischio per la salute degli esseri umani; tuttavia, il disequilibrio, con l’azione di alcuni di questi batteri, può risultare dannoso per l’uomo, anche in modo letale.

Cause della disbiosi


Le cause della disbiosi intestinale sono da ricondursi ad una variazione numerica della flora per un cambiamento della densità e distribuzione locale; inoltre, è importante evidenziare la possibilità che la causa della disbiosi sia per una mutata attività metabolica delle entità microbiche presenti nell’intestino. A causare queste condizioni concorrono vari fattori, la principale è sicuramente l’alimentazione. La carenza o l’eccesso di alcuni cibi o sostanze incide sul microbiota alterandone l’equilibrio.

Molto ampio è il ventaglio dei fattori ad incidere sulla disbiosi tanto da includere, oltre a farmaci quali antibiotici, lassativi, antiacidi e alcuni farmaci gastroprotettori, ansia, stress, vita sregolata e depressione. È inoltre attestata la correlazione con disturbi del pancreas, del fegato, sindromi da malassorbimento, sindrome del colon irritabile, diabete e allergie.

I fattori che incidono sulla disbiosi intestinale sono:

  • Alimentazione (carenza o eccesso di cibi e sostanze)

  • Condizioni neurologiche (stress, ansia, depressione)

  • Intossicazione da sostanze chimiche (pesticidi, solventi, ecc.)

  • Malattie del fegato

  • Malattie del pancreas

  • Malattie dell’intestino

  • Abuso di alcool

  • Abuso di farmaci (antibiotici, lassativi, gastroprotettori, antiacidi, ormoni)


Sintomi della disbiosi


I sintomi della disbiosi intestinale possono essere molto variabili in funzione del disequilibrio in essere e dei batteri coinvolti. I più comuni si associano a diarrea, meteorismo, gonfiore intestinale e dolore addominale fino a malattie autoimmuni e tumori. Essendo i sintomi condivisi con altre condizioni non è sempre facile distinguerne l’insorgenza; inoltre, essendo una condizione comunemente con decorso spontaneo e a breve termine, spesso passa inosservata.

I sintomi della disbiosi intestinale sono riassunti in:

  • Diarrea

  • Cattiva digestione

  • Meteorismo

  • Dolore addominale

  • Gonfiore

  • Malessere generico

  • Colite

  • Stipsi

  • Reflusso

  • Altri sintomi e condizioni causate da malattie secondare e/o associate.


Disbiosi e condizioni dermatologiche


Alla base di molte patologie e condizioni della pelle possono esserci cause differenti e non sempre identificabili con certezza. Alcune di queste condizioni hanno una eziopatogenesi non sempre definibile; tuttavia, sono state rilevate correlazione o copresenza con malattie intestinali e, più nello specifico, disbiosi intestinale. È stata proposta la teoria secondo la quale l’alterazione del microbiota incida nella mediazione dell’infiammazione cutanea e l’insorgenza di acne, dermatiti, rosacea, psoriasi e altre condizioni a carico della cute.

Batteri presenti nella flora intestinale


La flora intestinale di ogni individuo è composta da un numero molto elevato di microbi, in gran parte batteri. La composizione del microbiota è assolutamente personale e singolare, ovvero ogni singolo individuo ha una popolazione microbica diversa da un altro tanto da essere paragonata alle impronte digitali. Le “famiglie” più diffuse nella flora sono Firmicutes e Bacteroidetes, che rappresentano circa il 90% del contingente batterico. Anche batteri come l’Escherichia-coli e Helicobacter Pylori popolano l’intestino, tuttavia, la loro popolazione in condizioni di equilibrio non è dannosa per la salute dell’individuo. Tra i più noti i Lactobacilli (phylum Firmicutes) e il Bifidum (Bifidobacterium bifidum).

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Vincenzo Stanghellini, Disbiosi e sindrome dell’intestino irritabile: dalla fisiopatologia alla clinica, Medicina Multidisciplinare, Anno 11 – N°1, 2016, pp. 11-16.

  • Rossella Iantorno et al. Disbiosi e immunità. Prevenire e curare le alterazioni dell'equilibrio intestinale. Tecniche nuove, 2005.

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