Il microblading sopracciglia è una tecnica impiegata per rimodellare l’aspetto, il colore e la forma delle sopracciglia mediante tatuaggio cosmetico. La posa del pigmento nell’epidermide è eseguita mediante uso di micro-lame che attraverso tagli sottili simulano la presenza del pelo. La tecnica differisce dal tatuaggio tradizionale per l’uso di lame al posto di singoli aghi. Depositando il pigmento in una zona superficiale della pelle, la durata del trattamento è limitata nel tempo e necessita, ogni 6/8 mesi, di sedute supplementari per ripristinare il colore.
Introduzione
Negli ultimi anni il successo del microblading ha superato anche le aspettative più ottimistiche. L’affermazione di questa tecnica, però, è passata attraverso esperimenti fallimentari o a soluzioni che garantivano risultati non del tutto convincenti.
I primi esperimenti con il microblading risalgono alla fine degli anni ’70 mentre all’inizio del decennio successivo la pratica si era già diffusa nelle principali città dell’Occidente. L’uso di aghi e pigmenti derivati dalla tecnica dei tatuaggi, però, aveva delle complicazioni fortemente antiestetiche. Difatti, oltre agli scarsi effetti estetici del disegno fatto con aghi tradizionali, il tatuaggio tendeva a scolorirsi diventando verde o blu. Gli effetti estetici di queste soluzioni erano pessimi e richiedevano, spesso, interventi chirurgici e trattamenti per rimuovere i pigmenti nella zona.
Di recente, la tecnica ha subito un miglioramento considerevole, fondendo l’esperienza maturata nel campo dei tatuaggi con tecniche estetiche consolidate. Il principale vantaggio offerto da questa tecnica è il risultato estetico decisamente migliore rispetto al tatuaggio o al trucco permanente sebbene la durata nel tempo sia limitata. Il costo microblading, inoltre, è un ulteriore vantaggio per la diffusione della tecnica.
Cos’è il microblading
Il
microblading sopracciglia è una procedura utilizzata per il
rimodellamento delle sopracciglia. La tecnica prevede l’incisione superficiale della cute e l’inserimento di pigmenti naturali e minerali nelle lesioni.
Il microblading è una procedura semipermanente e tende a perdere d’intensità nel corso del tempo; il colore tende a sbiadire dopo 6/8 mesi tanto da richiedere sedute per ripristinare il colore.
La perdita di intensità del colore è dovuta a diversi fattori, il più importante è riconducibile al ricambio cutaneo che elimina, nel tempo, i pigmenti. Altre importanti concause sono legate alla predisposizione personale, all’uso di alcuni farmaci, l’esposizione solare, utilizzo di determinanti cosmetici.
Al contrario del tatuaggio che utilizza aghi, il microblading è eseguito con un dispositivo dotato di una lama su una delle estremità con la quale viene incisa la cute e depositato il pigmento.
La procedura non è dolorosa tuttavia, in funzione della sensibilità personale, è possibile avvertire dolore o fastidio.
Per cosa è indicato i microblading
Il microblading non si esegue semplicemente per dare al sopracciglio un aspetto migliore sotto il profilo estetico. La tecnica è utile per rimediare alla presenza di
cicatrici, al
diradamento naturale o alla totale
assenza delle sopracciglia stesse. Le cause dell’assenza o del diradamento delle sopracciglia sono diverse e possono generare problematiche nelle relazioni sociali e lavorative dei soggetti. Il microblading, dunque, oltre a rappresentare una pratica estetica particolarmente apprezzata, svolge un ruolo sociale fondamentale nei casi un cui l’assenza delle sopracciglia generi problemi di natura psicologica.
Le principali indicazioni del microblading includono:
- Rimodellamento della forma delle sopracciglia
- Esiti cicatriziali nell’area
- Assenza di sopracciglia
- Esiti da ustione
- Diradamento
Come si esegue il microblading
Prima di eseguire il microblading è necessario individuare la forma e la tipologia di sopracciglio (
ali di gabbiano, folte, arcuate, ad angolo, arrotondate). Di norma è preferibile optare per una forma adatta per il proprio viso, con colore simile o uguale al proprio colore naturale. Tuttavia, non è inusuale che si opti per colorazioni differenti rispetto al proprio colore dei capelli.
La procedura si esegue mediante l’utilizzo di un apposito dispositivo munito ad una estremità di micro-lama. La lama è impiegata per incidere la cute simulando il disegno dei singoli peli. Tale procedura è accompagnata dell’inserimento contestuale, nelle microlesioni, del pigmento del colore desiderato. L’intera procedura ha una durata variabile a seconda della grandezza, della forma e della risposta del paziente al trattamento.
Mediamente, le sedute vanno da 60 a 120 minuti.
Il microblading è doloroso?
La procedura non è di per sé dolorosa tuttavia ogni individuo ha una soglia del dolore del tutto soggettiva. L’esecuzione da parte di operatori professionisti, in genere, è
indolore e senza rischi di conseguenze ed effetti collaterali. È possibile richiedere l’applicazione di creme con effetto anestetico a seconda delle necessità.
Sono normali le croste dopo il microblading?
L’esecuzione del microblading comporta l’incisione della cute e sebbene le lesioni siano molto piccole è normale che si formino croste nei giorni successivi al trattamento. A seconda del tipo di pelle e dell’entità delle lesioni, è solitamente consigliato l’uso di
creme a base di vaselina o
silicone medico da applicare più volte durante il giorno. Idratando in modo appropriato le sopracciglia e trattandole in modo adeguato può essere evitata la formazione di crosticine potenzialmente dannose per la riuscita del trattamento.
Quanto dura il microblading?
Essendo la procedura destinata alla parte più superficiale della pelle la durata del pigmento è limitata nel tempo. La causa principale è dovuta alla naturale
rigenerazione della pelle e la progressiva eliminazione delle cellule morte. Tale processo è influenzato anche da altri fattori come l’esposizione alla luce solare, l’assunzione di alcuni farmaci o abitudini quotidiane particolari. Ciononostante, in genere l’intervento va ripetuto ogni
6/8 mesi, ovvero la durata media del pigmento prima che perda d’intensità.
Rischi e complicazioni del microblading
Il microblading è una procedura sicura e priva di importanti effetti collaterali se seguita da personale qualificato e in ambiente adeguato sotto il profilo igienico-sanitario. In virtù delle lesioni provocate dalla micro-lama è possibile che l’area sia interessata da
rossore e
gonfiore. Meno probabile è il rischio di infezione soprattutto se nelle ore successive all’intervento sono applicate nella zona creme specifiche per favorire una corretta guarigione.
Nella casistica sono annoverati possibili reazioni allergiche al pigmento utilizzato per il trattamento. La soluzione migliore, in questi casi, è rivolgersi al proprio medico e/o assumere
farmaci antistaminici per contenere il problema. Al trattamento è legata la probabilità della formazione di
granulomi ovvero una risposta infiammatoria della cute alla presenza di un corpo estraneo come l’inchiostro.
Un effetto molto raro, legato principalmente alla tipologia di pigmento utilizzato, è la
reazione alla risonanza magnetica che può generare prurito, irritazione e bruciore delle sopracciglia. In questi casi la reazione è limitata alla durata dell’esame diagnostico.
Riassumendo i possibili rischi e gli effetti collaterali sono:
- Errata esecuzione del microblading
- Prurito
- Rossore
- Dolore
- Formazione di croste
- Infezioni
- Allergie al pigmento
- Granulomi
- Reazione alla risonanza magnetica
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- AlbertoMassirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
- Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.
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