Con il termine bioristrutturazione si fa riferimento, nel campo della medicina estetica, a tutte quelle procedure che aiutano a riattivare i normali processi di turn over cellulare sommando biostimolazione e biorigenerazione, ai fini di ottenere un ringiovanimento del volto naturale e armonioso.
Con il passare del tempo, il volto va inevitabilmente incontro a dei cambiamenti sia a livello di texture cutanea, che per quanto riguarda i volumi e le linee quali diretta conseguenza. Questo perché l’invecchiamento è un processo fisiologico inevitabile, ma curare la pelle attraverso alimentazione corretta, skin care quotidiano e trattamenti di medicina estetica non invasiva o mini invasiva aiuta senza dubbio la pelle ad affrontare meglio l’invecchiamento.
Il trattamento di bioristrutturazione viene eseguito attraverso tecniche di medicina estetica mini invasiva. A seconda dell’età, del tipo di pelle e della presenza di eventuali inestetismi (es. cicatrici d’acne, ecc.) vengono scelti uno o più metodi rispetto ad altri. Il principio alla base di tutte le procedure è sempre quello di agire stimolando i processi fisiologici di turn over cellulare e di biostimolazione e biorigenerazione, promuovendo la produzione da parte del derma di collagene, elastina ed acido ialuronico.
Collagene, elastina ed acido ialuronico sono elementi indispensabili per mantenere la pelle giovane ed elastica. Le prime due sono proteine fibrose: il collagene è in generale la proteina più abbondante presente nell’organismo, in particolare nei tessuti connettivi come ad esempio le cartilagini delle articolazioni, ma anche per l’appunto il derma, il tessuto connettivo dell’epidermide. L’elastina forma insieme al collagene, e proprio a livello del derma, una rete solida e stabile che permette di mantenere tono e compattezza dell’epidermide. L’acido ialuronico è invece uno zucchero, e più nello specifico un disaccaride. La sua particolarità è quella di riuscire a legare a sé tantissime molecole di acqua, formando una matrice gelatinosa che si insinua nella rete formata da collagene ed elastina, importante nel mantenimento dei volumi del volto.
Con l’invecchiamento accade che i fibroblasti del derma rallentino la produzione di collagene ed elastina, per cui si arriva ad un punto nel quale le molecole neoformate non sono più sufficienti a sostituire quelle vecchie, che invece vanno incontro a degradazione. L’epidermide perde così compattezza ed elasticità, lasciando spazio alla comparsa di tutti quei segni che caratterizzano l’ invecchiamento cutaneo: perdita di idratazione e luminosità, comparsa di rughe d’espressione, accentuazione della lassità cutanea con conseguente scivolamento della pelle verso il basso.
La bioristrutturazione, combinando trattamenti di biostimolazione e biorigenerazione, cerca di contrastare l’invecchiamento cutaneo proprio andando a supportare e stimolare questi processi biologici che sono naturalmente meno efficienti con il passare del tempo e l’aumento dell’età anagrafica. Attraverso l’impiego di procedure mini invasive come peeling e filler (in particolare lo skin saver), la bioristrutturazione permette di attenuare i segni dell’invecchiamento restituendo al viso caratteristiche quali freschezza e idratazione profonda, elasticità e compattezza.
Medicina estetica