A cura di Elisa Stefanati.
Ogni donna davanti allo specchio si trasforma in un meticoloso scanner pronto a registrare ogni variazione di “sistema”. Stanchezza, stress, stile di vita, fumo di sigaretta, esposizione ai raggi solari, cattiva alimentazione, possono lasciare sul volto tracce evidenti alle quali si aggiunge l’azione del tempo che inesorabilmente scorre per tutti. La notizia cattiva è che invecchiamo tutti; quella buona è che invecchiamo a velocità diverse e rallentare l’orologio del tempo oggi è “mission possible”.
Età biologica ed età anagrafica corrono su binari differenti: l'invecchiamento non avviene per tutte le persone allo stesso ritmo (e inizia fin da quando siamo giovani), e soprattutto non tutti invecchiamo negli stessi punti. La conferma arriva da numerosi studi scientifici.
Ogni donna è diversa dalle altre e così anche i segni sul viso. L’aging cutaneo non si manifesta per tutte allo stesso modo, certamente vi è una correlazione con l’età, ma anche lo stile di vita è una variabile sensibile, la genetica e la mimica facciale. Per questo non esiste un trattamento universale, per contrastare gli inestetismi dell’età. Ogni valutazione va fatta sul caso specifico e in maniera mirata. Ne abbiamo parlato con il Dottor Paolo Costa, chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico a Parma e a Lugano.
In quali zone del volto e come si evidenziano Dottore i primi segni di invecchiamento cutaneo sul volto?
Innanzitutto va precisato che non tutti invecchiamo nelle stesse zone. I caratteri morfologici genetici permettono alla struttura ossea, muscolare e sottocutanea di sorreggere la parte del derma e della cute, pertanto l’osservazione del volto deve prendere in considerazione, da persona a persona, un’attenta
valutazione dell’ovale del volto e in particolare degli
zigomi, della
fronte con le arcate sopraccigliari, della
cornice orbitaria, dei
mascellari e del
mento. I primi segni dell’azione dell’aging cutaneo sono rappresentati da una riduzione della tensione cutanea e dalle rughe fini, rughe che hanno caratteristiche differenti dai solchi nasogenieni, dalle rughe della marionetta o dalle rughe dinamiche come ad esempio le cosiddette “zampe di gallina” e la ruga del “pensatore” situata sulla fronte, tra le ciglia. L’idratazione è sempre una variabile fondamentale. Trattamenti efficaci che vanno a correggere le rughe fini sono ad esempio la fotobiorivitalizzazione a base di acido ialuronico, che, in una forma molecolare semplice e fluida, vada a restituire idratazione per ripristinare un giusto contenuto di acqua dall’interno dei tessuti. A completare i benefici di una biorivitalizzazione provvedono anche gli acidi nucleici, gli aminoacidi, le vitamine ed i sali minerali. Le rughe d’espressione come le cosiddette “zampe di gallina” e le rughe del “pensatore”, che si creano quando corrucciamo la fronte, trovano ottimi riscontri con l’utilizzo della tossina botulinica che, in tal modo, previene l’aumento della quantità e profondità delle rughe stesse. L’effetto è di un maggiore “rilassamento” del tono della muscolatura a vantaggio di un’attenuazione dei segni e delle rughe senza privare le persone di espressività e di mimica facciale.
Se il problema sono gli zigomi poco pronunciati Dottore quale il miglior trattamento da lei consigliato?
È consigliabile utilizzare un
filler che vada a
ripristinare il volume, a
ridefinire le proporzioni del viso, stimolando al contempo la produzione del collagene, mi riferisco dunque all’azione svolta dalle microsfere di idrossiapatite di calcio sospese in soluzione acquosa, che hanno proprio l’effetto di stimolare la produzione di collagene. L’idrossiapatite di calcio, va “oltre” l’effetto volumetrico svolto dall’acido ialuronico. Oltre all’azione di volumizzazione, l’
idrossiapatite di calcio produce il vantaggio della
stimolazione delle fibre di collagene, per un risultato che perdura anche fino a 10/12 mesi. Io consiglio l’idrossiapatite di calcio in particolare alle persone che presentano una “faccia piatta” per ipoplasia dell’osso malare e della zona orbitaria inferiore, la molecola non solo ristabilisce un corretto volume della zona malare ma agisce anche come supporto per rafforzare la cornice della parte inferiore dell’orbita.
Se i contorni del volto sono poco definiti: quale la soluzione di medicina estetica più efficace?
Gli
ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati, per il terzo inferiore del viso, sono il trattamento elettivo, agiscono tramite un naturale processo di riparazione dei tessuti cutanei e sottocutanei dall’interno -ad effetto lifting non chirurgico- per ridefinire la mandibola e la zona sottomentoniera che normalmente tende a “rilassarsi” con il passare del tempo.
Viso stanco, pelle spenta e poco luminosa? Soluzioni su misura Dottor Costa?
Io consiglio di eseguire dei piccoli peeling superficiali per aiutare ad accelerare il turn-over cutaneo, permettendo un rinnovamento degli strati cutanei e la pelle appare immediatamente più fresca, luminosa e radiosa.
Bellezza e giovinezza si nutrono anche di piccoli gesti quotidiani: quali i suggerimenti ed i segreti per una beauty routine, alleata delle donne, che contrasti i segni del tempo?
È fondamentale il riposo, l’idratazione, evitare il fumo, l’esposizione ai raggi solari priva di protezioni e lo stress. Insomma la medicina estetica è anche una medicina del benessere. Anche i massaggi del viso o la ginnastica facciale può rafforzare la tonicità dell’apparato muscolare sottostante, migliorando la texture cutanea, eseguire esercizi di ginnastica facciale davanti allo specchio, associando una buona idratazione con creme a base di acido glicolico o ialuronico può aiutare a prendersi cura della propria pelle. Attenzione anche alla postura nel sonno: dormire sempre da una stessa parte può influire sulla tenuta dei tessuti in particolare a livello della guancia, provocando quindi rilassamenti o pieghe più accentuate da una sola parte del viso.
Per ridare vita ad un volto stanco dunque Dottore ci sono innovative soluzioni minimamente invasive che consentono ottimi risultati: quando è consigliabile iniziare a sottoporsi a trattamenti di medicina estetica per sentirsi belle e mantenere un buon rapporto con la propria età?
Io consiglio di iniziare attorno ai 30 anni, perché dopo i 30 iniziano i primi cambiamenti che possono essere contrastati con una medicina estetica evoluta. Trattamenti mini-invasivi, tecnologia innovativa e uno stile di vita sano sono il must per amarsi di più e vivere in armonia con sé stessi e la propria immagine.
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