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Xantelasma


Mar 31/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Lo xantelasma consiste in una lesione rilevata della cute, di colore bianco o giallastro, che tende a formarsi in corrispondenza dei due canti palpebrali, ossia gli angoli interni delle palpebre. Lo xantelasma è ben evidente a livello visivo e questo determina spesso una condizione di profondo disagio e imbarazzo sociale per la persona che ne è affetta, la quale si trova spesso costretta a rivolgersi alle cure della medicina estetica. Lo xantelasma origina a cause di profonde turbe del metabolismo, spesso susseguenti stati di ipercolesterolemia o diabete mellito non controllato.

COS’È

Lo xantelasma è una lesione della cute, a forma di placca, che si instaura in maniera specifica a livello palpebrale, soprattutto in corrispondenza dei due canti interni della palpebra stessa. Per tale ragione, lo xantelasma viene anche definito blefaropatia dismetabolica.

L’aggettivo “dismetabolica” rende bene l’idea della causa primarie che induce la comparsa di questa lesione rilevata, essendo difatti connessa a sconvolgimenti dell’equilibrio metabolico. Stati come ipercolesterolemia grave, diabete mellito non controllato e altre situazioni simili possono condurre alla genesi dello xantelasma, che si staglia al confine palpebrale, assumendo una colorazione giallastra.

Poiché lo xantelasma può turbare l’armonia estetica del volto, molti soggetti si rivolgono alla medicina estetica e alla chirurgia estetica, nel tentativo di correggere tale inestetismo, o di rimuoverlo del tutto.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Nella maggior parte dei casi, lo xantelasma non evoca una sintomatologia particolare, configurandosi soprattutto come un segno anti-estetico piuttosto prominente.

Tuttavia, col corso del tempo, lo xantelasma ha ampie probabilità di accrescersi, potendo, in alcuni casi, disturbare la corretta chiusura della rima articolare. Im altri casi, lo xantelasma potrebbe causare un’irritazione protratta dell’angolo interno dell’occhio, causando arrossamento e prurito.

Lo xantelasma, soprattutto se vistoso, induce però nel soggetto che ne è affetto un senso di discomfort nella vita sociale e relazionale, in quanto questo inestetismo turba lo sguardo globale della persona, essendo un’affezione palpebrale.

Lo xantelasma può classificarsi a seconda della posizione in cui origina a livello delle palpebre in:


  • Xantelasma cantale interno, quando si origina a livello dell’angolo di fusione mediale tra palpebra superiore e palpebra inferiore, ossia a livello del canto interno;

  • Xantelasma cantale esterno, quando si origina a livello dell’angolo di fusione laterale tra palpebra superiore e palpebra inferiore, ossia a livello del canto esterno;

  • Xantelasma supero-orbitale, quando si origina al confine superiore dell’orbita o sopra la palpebra superiore;

  • Xantelasma infero-palpebrale, quando attecchisce a livello della palpebra inferiore, al di sotto di questa.


CAUSE E DIAGNOSI

Le cause che possono condurre alla genesi dello xantelasma sono da ritrovare per lo più in anomalie genetiche dell’equilibrio dei lipidi come l’ipercolesterolemia o le dislipidemie o in stili di vita scorretti, improntati al consumo di grandi quantità di grassi saturi e colesterolo.

Altri fattori possono portare o esacerbare una già presente condizione di xantelasma:

  • Assunzione di corticosteroidi;

  • Assunzione di farmaci contraccettivi;

  • Assunzione di estrogeni.


La diagnosi dello xantelasma viene effettuata dal medico dermatologo o dal medico di medicina estetica, ricorrendo all’ispezione dell’intera regione palpebrale. Lo xantelasma appare rilevato sulla cute, a forma di placca, e con un colore tendente dal bianco al giallo.

TRATTAMENTI

La medicina estetica mette a disposizione, per l’attenuazione o la rimozione dello xantelasma, sia dei metodi conservativi sia dei metodi chirurgici.

Eccone i principali:

  • Escissione chirurgica perilesionale, con la quale si asporta per intero la lesione, attraverso l’uso di un bisturi;

  • Laser-terapia YAG, con la quale si procede alla rimozione selettiva degli strati superficiali dello xantelasma, attenuando la presenza della lesione;

  • Peeling chimico, con cui alcuni acidi, come l’acido cogico, provvedono a distruggere la lesione, senza che rimangano cicatrici vistose.

  • Crioterapia, con cui si procede al congelamento diretto dello xantelasma, facilitandone il distacco;


RISCHI E COMPLICAZIONI

Le procedure effettuate per l’attenuazione della presenza dello xantelasma o per la sua rimozione possono produrre degli eventi collaterali, come:

  • Edema;

  • Eritema;

  • Sanguinamento modesto;

  • Formazione di cicatrizzazione resistente al riassorbimento;

  • Formazione di lesioni cheloidee;

  • Reazione avversa alla sostanza utilizzata per l’anestesia locale.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.



  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.


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