DEFINIZIONE
La crioterapia dermatologica cutanea, o criochirurgia della cute, è una procedura utilizzata in dermatologia e in medicina estetica, che ha il fine di trattare delle piccole lesioni localizzate sulla cute, tramite l’applicazione selettiva di criogeni, come l’azoto liquido. Una sostanza criogena è una sostanza in grado di ridurre drasticamente la temperatura dell’area del corpo sulla quale viene applicata: quando viene somministrata su una lesione cutanea, si ha l’immediato raffreddamento delle cellule bersagliate, le quali vanno incontro a necrosi per ustione da congelamento. Questa tecnica è usata per attenuare o rimuovere varie affezioni cutanee come le cheratosi ma è eseguibile solo dopo attenta e scrupolosa valutazione condotta da un medico di medicina estetica o da un medico dermatologo.
COS’È
La crioterapia dermatologica è una tecnica della medicina estetica che ha come scopo quello di agire su specifiche e circoscritte lesioni della cute, inducendone la congelazione immediata, grazie alla somministrazione di agenti criogeni che agiscono localmente, come l’azoto liquido o il DMEP. Una volta che l’azoto liquido viene applicato temporaneamente e selettivamente sulla lesione cutanea, le cellule che compongono la lesione vanno incontro a un congelamento del proprio citosol, che cristallizza, determinando inevitabilmente la morte della cellula.
Lesioni come cheratosi attiniche o verruche virali possono efficacemente essere trattate con questa tecnica e, in alcuni casi, e sempre dietro raccomandazione medica, anche gli stadi iniziali confinati in situ di alcune neoplasie possono trarre giovamento dalla crioterapia dermatologica.
INDICAZIONI
Come detto, la crioterapia dermatologica cutanea è uno specifico trattamento medico che trova applicazione nell’attenuazione di svariate lesioni della cute, con il fine di diminuirne il cattivo impatto estetico o di impedirne la proliferazione cellulare, nel caso di neoplasie.
In particolar modo, i soggetti che possono trarre beneficio dalla crioterapia dermatologica cutanea sono coloro che presentano:
- Cheratosi attinica;
- Cheratosi seborroica;
- Verruche virali;
- Condilomi acuminati;
- Angiomi e neoplasie benigne di origine vasale;
- Acne;
- Rosacea;
- Neoplasie cutanee non melanocitarie agli stadi iniziali (in alcuni casi).
PRE-TRATTAMENTO
Nella fase preliminare che porta all’intervento di crioterapia dermatologica cutanea, il paziente deve sottoporsi a una
accurata visita medica condotta dal medico dermatologo o dal medico di medicina estetica. Durante la visita, il medico procede innanzitutto a raccogliere tutti i dati utili per il corretto inquadramento del paziente, registrando eventuali assunzioni di farmaci per patologie croniche e l’eventuale familiarità per malattie ereditarie, soprattutto nel caso di
tumori cutanei.
Successivamente, chiarito il motivo per il quale il paziente si è recato alla visita, il medico procede all’
ispezione approfondita dell’area cutanea indicata dal paziente, definendo in termini quantitativi e qualitativi il tipo di lesione presente; qualora l’esecuzione dell’intervento venga giudicata idonea e, una volta esclusa la possibilità di ricorrere a trattamenti alternativi più semplici, il medico documenta fotograficamente la lesione, per raffrontarla con l’esito della procedura. A completamento della visita, si raccomanda al paziente di astenersi, nelle due settimane precedenti l’intervento, da
fumo, alcol e farmaci ad attività aggregante.
ESECUZIONE DELL’INTERVENTO
L’intervento di crioterapia dermatologica cutanea può essere effettuato con differenti mezzi e modalità, e anche adottando agenti criogeni differenti.
Le procedure più utilizzate nella pratica dermatologica sono:
- Criospray con azoto liquido. Questa tecnica viene sovente adottata per l’attenuazione di verruche virali, comedoni infiammati e lesioni non omogenee della cute, di natura non neoplastica. La procedura prevede l’erogazione di spruzzi di azoto liquido a 1,5 centimetri dall’area cutanea bersagliata, con un abbassamento indotto della temperatura a -196 gradi centigradi.
- Crioterapia con applicatore a punta di cotone, con azoto liquido. In questa tecnica uno stick, ossia un bastoncino in legno, viene impregnato in una soluzione li azoto liquido e poi trasferito sull’area cutanea, con una precisione minore rispetto all’erogazione dello spray.
- Criosonda, con azoto liquido. La criosonda agisce tramite specifiche sonde, nelle quali un’estremità è intinta nell’azoto liquido e successivamente applicata sulla cute, secondo un ciclo congelamento-scongelamento-ricongelamento.
- Crioterapia con neve di anidride carbonica. In questa tecnica un cilindro di neve di anidride carbonica, talvolta combinata con acetone, viene direttamente immessa sulla cute, con un grado di precisione soddisfacente.
POST-TRATTAMENTO
Nel post-trattamento, è importante tenere
ben pulita e priva di detriti cellulari l’area cutanea trattata, lavandola almeno due volte al giorno ed evitando l’utilizzo di cosmetici e di prodotti per il male-up; è molto frequente la comparsa di blisters, o
verruche, dal contenuto liquido, le quali vanno incontro alla formazione di una crosta e a dissoluzione nel giro di pochi giorni.
Nel caso in cui si avvertano un dolore e un fastidio eccessivi, possono essere applicate delle
creme contenenti steroidi a uso topico o antidolorifici FANS per sospensione orale.
RISCHI E COMPLICAZIONI
Le maggiori complicazioni che si manifestano in seguito alla procedura di crioterapia dermatologica cutanea sono:
- Ritardata guarigione;
- Ulcerazione;
- Cicatrizzazione ipertrofica;
- Lesione nervosa;
- Lesione cutanea recidivante.
FONTI:
- Pietro Donati. Dermatopatologia clinica. Torino: Minerva medica; 2018.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.