DEFINIZIONE
Con il termine trattamenti dei capillari si definiscono le operazioni mediche orientate al trattamento dei disturbi a carico del sistema circolatorio periferico, principalmente degli arti inferiori e del viso. Questi disturbi, anche avvertiti come inestetismi, sono riconducibili alle vene varicose ovvero le teleangectasie, dilatazioni patologiche dei piccoli vasi dell’organismo come quelli facciali, degli arti superiori o degli arti inferiori. Le condizioni insorgono su base genetica e consistono in un insufficiente trasporto sanguigno e ristagno del sangue. In medicina estetica i trattamenti maggiori per contrastare i capillari sono: la fleboterapia sclerosante e la laserterapia.
COS’È
I capillari sono delle dilatazioni circoscritte dei piccoli vasi e, in termine medico, sono noti come teleangectasie; essi paiono simili alle vene varicose, che invece sono dilatazioni di vasi venosi più grandi dei capillari. Il manifestarsi dei capillari sull’epidermide, specie a livello degli arti inferiori, dove la forza di gravità ostacola il ritorno venoso, può essere imputabile soprattutto a cause genetiche ma anche a malattie, obesità, cattive abitudini alimentari, fumo e alcolismo.
È possibile trattare in regime ambulatoriale le teleangectasie degli arti inferiori, iniettando in loco delle sostanze ad azione sclerosante oppure agendo direttamente tramite utilizzo di laser YAG.
INDICAZIONI
Molte persone, non solo anziane, tendono a sviluppare capillari teleangectasici sugli arti inferiori, spesso producendo un risultato estetico che viene percepito come sgradevole o invecchiante: per questo motivo il ricorso al trattamento dei capillari avviene soprattutto per ragioni estetiche.
Le persone che dovrebbero sottoporsi a un trattamento di medicina estetica per contrastare la dilatazione dei capillari sono coloro che:
- Presentano deficit circolatori, spesso dovuti a immobilizzazione prolungata;
- Hanno una diatesi emorragica, ossia sono predisposti a emorragie dei vasi;
- Presentano un problema di insufficienza venosa cronica, in virtù del quale le vene non riescono a garantire il giusto ritorno sanguigno all’atrio destro;
- Hanno più di 70 anni e dunque una perdita di elasticità vasale notevole;
- Presentano vari cofattori che, sommati a una predisposizione genetica alla telangectasia, li portano a una forte probabilità di sviluppare capillari; questi cofattori possono essere rappresentati da deficit ormonali, dal tabagismo e dall’etilismo.
PREOPERATORIO
La fase che precede l’intervento di
medicina estetica di un trattamento volto a mitigare gli effetti sulla cute dei
capillari dilatati prevede un
colloquio con il medico di medicina estetica o con il medico chirurgo vascolare; dopo aver appreso quante più notizie di rilievo medico dal paziente, comprese le abitudini di vita ed eventuali predisposizioni genetiche, il medico procede ad analizzare gli arti inferiori del paziente, testando, con opportune manovre, la pervietà dei vasi.
Successivamente, qualora il medico ritenga che si può procedere all’intervento, prescrive usualmente al paziente alcuni
esami di laboratorio comprendenti l’esame emocromocitometrico, alcuni indici di flogosi come VES e PCR e altri analiti che, viste le condizioni del paziente, il medico ritiene opportuno valutare.
ESECUZIONE DELL’INTERVENTO
Come anticipato, i due maggiori interventi di medicina estetica che possono venire in aiuto di uno stato teleangectasico diffuso a livello degli arti inferiori sono:
- Fleboterapia con sostanza sclerosante
La
fleboterapia con sostanza sclerosante, anche nota come
scleroterapia, si basa sull’iniezione di una sostanza salina direttamente a livello dei capillari, tramite un ago molto sottile;
la sostanza salina induce una reazione infiammatoria locale, che porta il sangue a coagularsi e a venire riassorbito, riducendo la dilatazione patologica e migliorando il ritorno venoso. Questa procedura è però sconsigliata a chi soffre di patologie renali o cardiache o a chi è allergico alla sostanza da iniettare.
- Laserterapia con YAG Laser
La
laserterapia con YAG Laser si basa sullo stesso assunto della scleroterapia: in questo caso, però, tramite una procedura nota come
fototermolisi selettiva si va a chiudere la dilatazione patologica del vaso tramite raggio laser che passa attraverso la regione sottocutanea, ripristinando, nella maggior parte dei casi, la fisiologica conformazione del vaso.
POST OPERATORIO
Generalmente, le fasi che succedono i trattamenti per contrastare i capillari decorrono senza particolari problematiche; la
scleroterapia potrebbe apportare maggiori effetti collaterali dovuti alla capacità della sostanza iniettata di indurre una flogosi più ampia del previsto o di indurre reazione allergica. La
laserterapia, invece, ha un margine di sicurezza ben più alto e come accortezza è solo consigliato di non esporsi troppo alla luce solare nei giorni successivi alla data del trattamento laser.
RISCHI E COMPLICAZIONI
Le maggiori
complicazioni che possono presentarsi nelle persone che si sottopongono a scleroterapia o laserterapia per combattere i capillari teleangectasici consistono in:
- Edema modesto o imponente;
- Eritema;
- Dolore e sensazione gravativa;
- Formazione di cicatrici resistenti al riassorbimento;
- Reazione allergica o anafilattica.
FONTI:
- Emanuele Bartoletti, Fulvio Tomaselli. Manuale di medicina estetica. Parma: Acta Medica; 2014.
- Michel P.Goldman M, Scleroterapia. Trattamento delle varici e teleangiectasie degli arti inferiori, Torino: UTET; 1997.