Il filler riesce meglio se eseguito dopo un peeling medicale. Il motivo? La pelle, esfoliata in superficie e rigenerata nel profondo, risponde bene alle iniezioni di acido ialuronico, idrossipatite di calcio o altre sostanze rivitalizzanti come aminoacidi e vitamine. L’ideale è far passare 28 giorni circa tra il peeling e i trattamenti iniettivi, di modo che la abbia completato il primo ciclo di rinnovamento.
Oggi esistono peeling innovativi che si alleano alle altre metodiche di medicina estetica perché non comportano disagio al paziente, pur essendo altamente esfolianti. È il caso dell’acido tricloroacetico formulato in una soluzione bifasica composta da vitamine e biopeptidi (aminoacidi) che danno il valore aggiunto di una maggiore tollerabilità. In più, nutrono e idratano intensamente la pelle.