Dopo un viaggio durato un giorno intero, passando per Addis Abeba e Entebbe, siamo arrivati a Fort Portal, dove era la stagione delle piogge con un’umidità niente male. Con noi ha lavorato il dott. IdrisKalanzi, chirurgo plastico ugandese che vive a Kampala e viene per volontariato ad aiutare l’ospedale di Fort Portal. Ha studiato anche in Italia, ed è esperto nella correzione della labiopalatoschisi e collabora da sempre con Cute Project onlus. Grazie al suo invito e al sostegno della Chiesa Valdese è stato possibile realizzare questa missione totalmente gratuita per i pazienti trattati.
Tutto il materiale spedito un mese fa ci aspettava intatto per essere spacchettato e abbiamo allestito le sale operatorie. Intanto l’anestesista di Cute ha rimesso in funzione il respiratore dell’ospedale, che purtroppo non viene utilizzato per mancanza di personale esperto. Abbiamo iniziato le visite e trovato molti casi di esiti di ustione da operare perché si sono sviluppate cicatrici retraenti. Alcune ustioni sono state volutamente causate da aggressione con acido. Una delle persone aggredite è Juliette, una giovane donna che abbiamo operato il secondo giorno ed è andato tutto molto bene. Ha avuto un buon recupero del campo visivo e della mobilità del collo. Juliette dice che non si vergogna di com’è diventata, vuole solo muoversi meglio e riuscire a guardare con tutti e due i suoi occhi. Vorrebbe essere di esempio perché questo non avvenga ad altri. Claudio Cravero, il fotografo volontario che è venuto con noi, si è destreggiato ritraendo i pazienti e i medici al lavoro, seguendoli anche in sala operatoria con grande coraggio ed entusiasmo. I pazienti sono meravigliosi, soprattutto i bimbi. Ci hanno insegnato Webale- grazie, cui possiamo rispondereKusiima, che non vuol, dire proprio prego, ma significa: apprezzo il tuo grazie
Uno dei casi più difficili è stataRachel, 3 anni, che si è ustionata il 50% del corpo. Era sotto il tavolo e la sua mamma aveva messo un pentolone sopra il tavolo, è bastato un attimo di distrazione per combinare un disastro. E’ stata dura, ma, grazie al supporto di tutti, ora va meglio, continuiamo a ricevere foto e dettagli sul suo andamento e anche su tutti gli altri pazienti.
Siamo mzungu (uomini bianchi) e qualcuno ha avuto paura di noi. Abbiamo trattatouna paziente con una brutta lesione a una gamba che era molto spaventata e diffidente, perché non aveva mai visto così tanti uomini e donne bianche. Quando ha letto nei nostri occhi che cercavamo solo di aiutarla,si è lasciata posizionare l’apparecchiatura per la pressione negativa, questo ha migliorato molto le sue condizioni. La paziente ha addirittura iniziato a comunicare con noi ripetendo i suoni della macchina, per esprimere se c’era un problema o no. Il morale è stato sempre alto, nonostante il forte impatto con una realtà molto cruda.Il personale dell’ospedale di Fort Portal ci ha aiutato con grande disponibilità e voglia di imparare. Una delle cose più belle per noi è vedere che poco alla volta i medici, gli infermieri e i tecnici di anestesia ci affiancano in sala operatoria e nei reparti imparando tutto quello che possiamo insegnargli. Negli ultimi giorni abbiamo tenuto anche corsi teorici specifici ai medici e infermieri dell’ospedale con grande successo, in sala operatoria, tutti i giorni,si sono svolte le parti pratiche…e se ti guardi intorno riconosci a colpo d’occhio molte delle persone che ci hanno aiutato ad arrivare fino qui. Abbiamo messo delle targhette con i nomi sul nostro strumentario, su tutto quello che ci è stato donato. Allora se giri lo sguardo leggi SOS Salute e Sviluppo, Malvagna, Chiesa Valdese, Tori Seduti…..Grazie.Non è necessario fare grandi donazioni dal punto di vista economico. Tutte le donazioni sono utili e, come sempre, l'unione di tanti piccoli supporti può diventare qualcosa di meraviglioso.Abbiamo calcolato in modo approssimativo che intervenire su un bambino in un paese africano costa circa 350 euro. Inoltre vorremmo far venire in Italia il dottKalanzi per un corso di approfondimento in chirurgia plastica ricostruttiva con una borsa di studio.
Dateci la possibilità di continuare a formare i medici per garantire più cure adeguate per tutti.
Per informazioni e per sostenerci www.cute-project.org
Hanno partecipato alla missione, tutti in maniera volontaria:
- Daniele Bollero, chirurgo plastico, presidente Cute Project onlus
- Jamal Ganem, chirurgo plastico
- Bartolomeo Operti, anestetista
- Eva Mesturino, medico di base
- Loredana Silivestro, infermiera
- Mattia Paradiso, infermiere
- Claudio Cravero, fotografo
Testo: Eva Mesturino
Foto : Claudio Cravero
Chirurgia plastica,Medicina estetica
Medico Certificato Ethigate
Torino (TO)
Rivarolo Canavese (TO)