Accesso
Dottori
Addominoplastica: quando dieta ed esercizio fisico non bastano

Addominoplastica: quando dieta ed esercizio fisico non bastano


Mer 20/05/2015 | Dott. Rocco Carfagna

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

L'addominoplastica consiste nella rimozione di un lembo di tessuto adiposo e cutaneo situato nella regione addominale, al fine non di ridurre il peso quanto di rassodare chirurgicamente la parete muscolare addominale.

Questa procedura conferisce all'addome un aspetto più sodo, piatto e armonioso. La dieta e l'esercizio fisico da soli non possono produrre tale risultato poiché questa situazione è spesso accompagnata dalla diastasi dei muscoli retti addominali con il relativo indebolimento della parete addominale. Le smagliature, quando possibile, e se presenti, vengono rimosse con l'eccesso di cute che viene asportata. Le smagliature presenti sulla cute rimanente dell'addome verranno migliorate dalla distensione della regione sovra ombelicale ma non eliminate.

Residuerà, sempre, all'intervento, una cicatrice permanente che, a seconda del tipo di procedura, potrà anche estendersi da una spina iliaca all'altra.
Il candidato migliore per una addominoplastica è uomo o donna in buona salute, che presenta un ampio accumulo adiposo e/o cute addominale in eccesso (addome pendulo), non migliorabile con la dieta e l'esercizio fisico. Talvolta, anziché un'addominoplastica formale, potrà essere indicata una procedura meno complessa, definita "miniaddominoplastica", eventualmente combinata con una liposuzione, oppure una sola liposuzione in caso si tratti non di "addome pendulo" franco ma di eccesso di tessuto adiposo.
In ogni caso, quindi, la situazione dovrà essere attentamente vagliata da un chirurgo esperto. L'intervento è particolarmente indicato per quelle pazienti che, dopo varie gravidanze, hanno "dilatato" eccessivamente cute e muscolatura addominale, in modo irreversibile.

Questo tipo di intervento si esegue in anestesia spinale, o generale (cioè a paziente completamente addormentato), eseguita da un anestesista in sala operatoria. Sarà somministrata una certa quantità di fluidi per via endovenosa durante l'intervento e a volte anche il giorno successivo. Successivamente sarà possibile tornare ad una dieta regolare. L'intervento richiede circa 3-4 ore. Il dolore è generalmente di modesta entità e ben controllabile con i consueti farmaci analgesici disponibili, sia in ospedale che a casa.

Dopo l'intervento i pazienti dovranno rimanere a riposo per 24-48 ore e in seguito potranno alzarsi per deambulare (piccole passeggiate). Per alcuni giorni, la sensazione di tensione sull'addome obbligherà a una postura "piegata in avanti", e la tosse, lo starnutire e tutte le altre attività che prevedono tensione sui muscoli addominali potranno provocare senso di fastidio e modesto dolore. È consigliabile non decombere sull'addome per due settimane (dormire in posizione prona).

Un caso che ho affrontato recentemente è quello di Serena, una donna di 30 anni che, dopo due gravidanze, presentava un addome molto lasso e smagliato nonostante lei andasse in palestra e avesse un'alimentazione sana.

Durante la prima gravidanza, circa 10 anni fa, Serena era stata molto attenta a prendersi cura della propria pelle proprio perchè sua madre, anni prima, era stata costretta ad un'addominoplastica dopo l'ultimo figlio.
Serena aveva applicato da subito delle creme specifiche per elasticizzare la pelle ed era andata in piscina seguendo i consigli di conoscenti che dicevano le avrebbe fatto bene.
Nonostante le precauzioni prese, aveva sviluppato moltissime smagliature e dopo il parto la pelle dell'addome risultava molto smagliata e cadente.

Dopo la seconda gravidanza, la situazione era peggiorata e nonostante Serena avesse uno stile di vita equilibrato, fatto di alimentazione sana e attività fisica regolare, l'addome non migliorava. Così dopo qualche anno ha cominciato a valutare l'idea di prendere appuntamento da un chirurgo plastico.
È arrivata nel mio studio grazie ad un'amica, mia paziente: Serena era rimasta piacevolmente colpita dalla mastoplastica additiva che le avevo fatto e l'ha accompagnata ad una visita di controllo per conoscermi di persona.

Quella di Serena è stata una scelta molto soppesata perchè mi ha raccontato di aver visto anche i risultati poco convincenti di altri interventi estetici su amiche che si erano affidate a studi che offrivano promozioni speciali. Per questo aveva preferito attendere e scegliere con cura lo studio medico a cui affidarsi.

Dopo il primo incontro avvenuto durante la visita di controllo dell'amica, Serena ha deciso di fissare un appuntamento e il mese successivo è venuta nel mio studio per una visita. Abbiamo parlato a lungo del suo problema, delle sue aspettative e delle motivazioni che l'avevano spinta a rivolgersi ad uno specialista.

Dopo un accurato esame dell'addome che presentava una evidente ptosi tissutale e una pelle gravemente smagliata, ho deciso che per la situazione di Serena la scelta migliore era l'addominoplastica.

Anche se lei era d'accordo sulla necessità di intervenire chirurgicamente, aveva ancora qualche timore legato al fatto che l'addominoplastica subita da sua madre alcuni anni prima in una struttura pubblica non aveva prodotto affatto dei bei risultati.
Le ho spiegato nel dettaglio la procedura e i costi dell'intervento, mettendola al corrente dell'invasività di quest'ultimo e della cicatrice che sarebbe rimasta. Ho chiarito ogni suo dubbio e l'ho rassicurata sulla perizia che io ed il mio team avremmo utilizzato nelle fasi prima, durante e dopo l'operazione chirurgica.

Serena si è fidata di me, ha accettato la mia proposta e abbiamo stabilito insieme di attendere qualche mese per effettuare l'addominoplastica così da permetterle di arrivare al suo peso forma e perdere pochi kg in eccesso grazie a dieta e attività motoria.

L'operazione si è svolta in anestesia spinale con sedazione ed è durata due ore e mezza. Il giorno successivo Serena ha lasciato la clinica ed tornata a casa. Dopo 4 giorni abbiamo rimosso il drenaggio, l'unico elemento per cui ha accusato un lieve fastidio.

Serena mi ha riferito stupita di non aver avvertito dolore e, anche se sono passate poche settimane dall'intrevento, è già felice del risultato. È consapevole del fatto che andrà a migliorare nei prossimi mesi, che dovrà effettuare altre visite di controllo e che dovrà seguire alcuni consigli come applicare una crema specifica per migliorare la cicatrice, ma è decisamente soddisfatta della sua scelta di affrontare l'intervento.





A cura del dott. Rocco Carfagna  ⇓ CONTATTA ⇓

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO

Carfagna Rocco

Autore

Chirurgia plastica, Medicina estetica

Salerno (SA)

Roma (RM)


Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter TuaMe
Scarica la nuova app TuaMe

Accesso contenuti completi

x