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Ringiovanire lo sguardo con la blefaroplastica

Ringiovanire lo sguardo con la blefaroplastica


Mar 29/08/2023 | Dott. Arnaldo Rizzo

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Parliamo di blefaroplastica. Lo sguardo è una delle caratteristiche più importanti del viso. Uno sguardo radioso e vivace contribuisce ad un aspetto giovane e fresco della persona. Tuttavia, nel corso del tempo, fattori come l'invecchiamento, lo stress e lo stile di vita, possono lasciare tracce evidenti sulla zona occhi del volto, conferendo un aspetto stanco e invecchiato.

È qui che la blefaroplastica entra in gioco, emergendo come un trattamento di chirurgia plastica per ripristinare la giovinezza dello sguardo. Questo procedimento chirurgico mira a ridurre l'eccesso di pelle e grasso dalle palpebre superiori e inferiori, eliminando le occhiaie e le pieghe sgradevoli. Ma cosa comporta esattamente la blefaroplastica? Come viene eseguita? 

In cosa consiste la blefaroplastica?


La blefaroplastica è l'intervento chirurgico più frequentemente richiesto in chirurgia estetica, ma è anche l'intervento che crea la maggiore percentuale di insoddisfazione nei pazienti, soprattutto negli anni successivi.

Consiste nella riduzione della pelle in eccesso nella palpebra superiore effettuata mediante una incisione chirurgica a losanga, in molti casi viene ridotta la quantità di grasso orbitale perioculare. Nella palpebra inferiore l'intervento per lo più consiste nella riduzione delle "borse" mediante una incisione chirurgica a livello della rima palpebrale.

La motivazione principale dei pazienti è di "ringiovanire lo sguardo", altra frequente motivazione è di "alleggerire uno sguardo appesantito" con la frequente sensazione di eccessivo affaticamento.

Quando si vedono i risultati?


Prima di decidere se sottoporsi a questo semplice ma controverso intervento è opportuno informarsi bene e ponderare alcune considerazioni:

  1. I risultati effettivi vanno considerati nel medio termine, 5-6 anni successivamente all'intervento.

  2. Un' incisione chirurgica lineare condotta in una zona così delicata come quella palpebrale determina immancabilmente delle conseguenze negli anni successivi.

  3. Esistono tecniche e metodiche alternative alla blefaroplastica chirurgica tradizionale da prendere in considerazione.

  4. L'asportazione della pelle della palpebra superiore e del grasso perioculare è un procedimento irreversibile.


Solo dopo aver esaminato ed approfondito queste importanti considerazioni il paziente potrà dire di aver deciso consapevolmente se sottoporsi oppure no all'intervento di blefaroplastica.

Quali conseguenze?


Chi si sottopone ad una blefaroplastica superiore dovrebbe avere la consapevolezza che la forma e la dimensione dei suoi occhi cambierà in modo irreversibile.

L'incisione chirurgica lineare che viene effettuata in corrispondenza della palpebra superiore ha delle conseguenze inevitabili:


  • Il globo oculare è sospeso all'interno della cavità orbitaria sorretto da muscoli e tendini, il tessuto adiposo che lo circonda funge da protezione e nutrimento per il globo oculare, contribuisce alla sua posizione e conferisce il tipico aspetto giovanile allo sguardo. Quando si effettua una incisione chirurgica il trauma dell'incisione crea atrofia del tessuto adiposo circostante, per cui si ha una riduzione di questo tessuto (in alcuni casi viene persino rimosso dal chirurgo!).


Il risultato è che l'occhio diventa più infossato, come accade nei forti dimagrimenti, negli sforzi fisici prolungati, nelle malattie defedanti e nella vecchiaia.

  • Riducendosi il grasso perioculare, si evidenzia la forma del globo, con il risultato di un aspetto più tondeggiante . Quindi a prescindere dalla quantità di pelle rimossa, la cicatrice in sé determina dei danni a distanza di tempo.

  • La tensione che la cicatrice esercita sulla delicata pelle della palpebra determina una fisiologica retrazione cicatriziale con conseguente riduzione della dimensione e dell'apertura dell'occhio, con successiva riduzione della rima palpebrale.

  • Le normali trazioni muscolari della mimica facciale prevalgono sulle forze muscolari presenti al di sopra della palpebra superiore e poiché la cicatrice costituisce un blocco alle fisiologiche dinamiche della zona perioculare, la cicatrice stessa comincia a migrare verso il basso e, nel giro di qualche anno trascina con sé anche l'estremità del sopracciglio. Lo sguardo assume un aspetto triste.


Cosa succede con il passare degli anni?


In ogni caso a distanza di qualche anno l'estetica degli occhi peggiora, lo sguardo invecchia e si intristisce.

Nei pazienti in cui si effettua sia la blefaroplastica superiore che inferiore, gli occhi si modificano in modo diverso, non si ha una riduzione della grandezza, ma comunque si modifica la forma, permane il cedimento verso il basso del sopracciglio con aspetto più triste dello sguardo. Nel tempo la cicatrice della blefaroplastica inferiore può creare un cedimento della rima palpebrale inferiore, quasi un lieve ectropion, dovuto alla trazione della cicatrice sul delicato bordo della rima palpebrale inferiore. Anche per la blefaroplastica inferiore vale quanto detto per la superiore, il grasso spesso viene asportato dal chirurgo, oppure può atrofizzarsi per il trauma dell’incisione, in entrambi i casi la riduzione del tessuto adiposo riduce il trofismo dei tessuti. Quindi questi due fattori, la trazione della cicatrice sul bordo ciliare e l'appiattimento della zona sottostante dovuto alla riduzione del tessuto adiposo, rinforzano l'aspetto triste.

Quando sottoporsi ad una blefaroplastica?


La blefaroplastica è sicuramente indicata nei seguenti casi:

  1. Quando c'è uno straordinario eccesso di pelle della palpebra e non si desidera sottoporsi a tecniche alternative.

  2. In età molto avanzata.


Quali tecniche esistono in alternativa alla blefaroplastica?


Le tecniche alternative alla blefaroplastica chirurgica tradizionale sono molteplici ed efficaci.

Nella Chirurgia Cosmetica Morfodinamica si ha un approccio diverso, si considerano le cause che hanno creato un appesantimento della palpebra e si agisce su di esse.

Le cause possono essere varie, come ad esempio conformazione o modifiche anatomiche delle zone circostanti, riduzione elasticità della pelle, modifiche delle espressioni, etc.

Alla base di qualsiasi processo di invecchiamento ci sono processi di atrofia dei tessuti, l'obiettivo di un approccio naturale e fisiologico non può essere quello di asportare dei pezzi di pelle ma deve essere quello di tendere a ripristinare le forme dell'età giovanile e di stimolare la rigenerazione dei tessuti.

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