Con il termine blefaroplastica non chirurgica si intendono gli interventi di medicina estetica finalizzati al trattamento degli inestetismi dell’area perioculare, ovvero il contorno occhi. La tecnica più nota e diffusa è la cosiddetta blefaroplastica non ablativa, eseguita mediante laser non ablativi. Il trattamento è chiamato a eliminare rughe e pelle in eccesso su palpebre e contorno occhi. Le cause di questi inestetismi sono da ricercare nell’invecchiamento, in uno stile di vita errato, nel fumo, nello stress o più comunemente per gli effetti negati dell’esposizione ai raggi solari.
Introduzione
Gli inestetismi del contorno occhi sono una condizione comune e generano da cause come l’invecchiamento cutaneo, l’esposizione ai raggi UV e uno stile di vita scorretto e dannoso. Su queste basi poggiano fenomeni antiestetici come la pelle in eccesso, così come le borse sotto gli occhi, nonché le zampe di gallina e altre tipologie di rughe.
La pelle del contorno occhi è molto sensibile e allo stesso tempo si trova ad essere esposta ad agenti atmosferici, ai raggi solari, ad agenti chimici o al semplice fumo di sigaretta. La naturale sottigliezza della pelle in questo distretto fa il resto favorendo la nascita di inestetismi cutanei di vario genere.
La soluzione a questi problemi ha seguito un binario doppio fatto da trattamenti chirurgici e trattamenti terapeutici per migliorare la condizione della cute. La blefaroplastica non chirurgica si è imposta negli ultimi anni come soluzione alternativa ma capace di dare risultati positivi, duraturi e privi di ogni rischio.
Cos’è la blefaroplastica non chirurgica
Per
blefaroplastica non chirurgica si intendono trattamenti degli inestetismi del contorno occhi senza l’ausilio di bisturi e altri strumenti chirurgici. Sono pratiche non invasive e che hanno un impatto irrilevante sui rischi ed i possibili effetti collaterali. Se, in genere, con il termine si suole intendere il laser non ablativo non bisogna dimenticare che altri trattamenti possono essere presentati con lo stesso nome ed utilizzano principi differenti come la sublimazione attraverso il plasma.
Le principali tecniche non chirurgiche di blefaroplastica sono:
- Blefaroplastica con laser (non ablativa)
- Blefaroplastica con l’utilizzo di plasma (non ablativa)
- Blefaroplastica con botox, acido ialuronico ed altri filler (non ablativa)
- Blefaroplastica con peeling (ablativa)
- Blefaroplastica mediante biorivitalizzazione (non ablativa)
Ognuna di queste tecniche si prefigge l’obiettivo di ripristinare la salute della pelle in quelle aree de contorno occhi che presentano inestetismi. I principi che animano queste tecniche, tuttavia, sono differenti e puntano sulla rivitalizzazione dei tessuti, migliorando il metabolismo cellulare per stimolazione ablativa o non ablativa, oppure fornendo alle cellule i “nutrienti” necessari alla sintesi di nuovo
collagene ed
elastina.
Per chi è indicata la blefaroplastica non chirurgica
La
blefaroplastica non chirurgica è indicata in tutti quei soggetti che presentano inestetismi del contorno occhi moderati e lievi.
All’interno di queste condizioni si possono includere:
- Pelle in eccesso
- Pelle disidratata e rovinata
- Rughe moderate e zampe di gallina
- Lassità cutanee
- Altri inestetismi del contorno occhi
Le cause degli inestetismi del contorno occhi
Come noto, la pelle del contorno occhi è particolarmente sottile e, dunque, sensibile ad una moltitudine di fattori. Il primo nemico è rappresentato dall’invecchiamento cutaneo, un fenomeno naturale che aumenta nel corso degli anni. Sebbene irreversibile, è possibile rallentare gli effetti dell’
aging migliorando la condizione dei tessuti e delle cellule cutanee.
Le principali cause legate all’insorgenza degli inestetismi del contorno occhi sono:
- Invecchiamento cutaneo
- Esposizione prolungata ai raggi solari
- Disidratazione cutanea
- Cattive abitudini alimentari
- Stile di vita non salutare
- Fumo e alcool
Come si esegue la blefaroplastica non chirurgica
In genere, la blefaroplastica non chirurgica è da intendersi come un trattamento che non prevede anestesia generale, ricovero e percorso diagnostico ed anamnestico approfondito. Il medico estetico si limita a raccogliere le informazioni necessaria a determinare la fattibilità dell’intervento e la presenza di controindicazioni.
Blefaroplastica con laser
Questa tecnica prevede l’utilizzo di
laser non ablativi con lo scopo di stimolare i tessuti a recuperare le normali funzionalità. Il principio è noto da tempo in
medicina estetica ed offre risultati soddisfacenti e duraturi. In base all’entità del danno cutaneo, il medico valuta il numero di sedute da effettuare al fine di migliorare gli effetti del laser sulla cute. Dopo l’intervento, che si esegue in ambulatorio, è possibile riprendere le normali attività quotidiane evitando l’esposizione diretta ai raggi solari.
Il laser non lascia cicatrici e non comporta effetti indesiderati importanti se si escludono un naturale arrossamento ed una sensazione di fastidio che scompaiono nelle ore successive alla seduta.
Blefaroplastica con plasma
Questo tipo di intervento è eseguito con uno strumento capace di utilizzare le proprietà del plasma. Il dispositivo medicale è dotato di una appendice che va inserita nella cute e che genera spot di piccolissime dimensioni attraverso i quali si produce l’effetto noto come
exeresi in fase gassosa ionizzata. Anche in questo caso il recupero dall’intervento è immediato e non ci sono conseguenze come
cicatrici, sanguinamenti o necessità di ricorrere all’anestesia.
Altre tecniche di blefaroplastica
Nell’ambito della medicina estetica sono praticate altre tecniche per migliorare la condizione del contorno occhi sebbene questi trattamenti possano essere classificati nel più ampio abito dei trattamenti per il viso. I
filler sfruttano sia l’effetto meccanico, ovvero la capacità di “riempire” le rughe o dare tono alla cute, sia la capacità di idratare e migliorare il metabolismo cellulare. Il peeling, invece, ottiene questi risultati con una metodica ablativa, ovvero rimuovendo chimicamente lo strato superficiale della cute per indurre i
fibroblasti ad una riparazione tissutale e la produzione di collagene ed elastina.
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- Marco Peduzzi, Paolo Nucci. Milano: McGraw-Hill; 2012.
- Simone Grappolini. Blefaroplastica e tecniche ancillari. Padova: Piccin; 2008.
- Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.
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