Gio 30/10/2014 | Dott. Melania Battistella
Chi non ha voglia di tonificare la pelle del proprio corpo e regalarsi un aspetto più giovane e sano? Ora è possibile con la radiofrequenza, una tecnica poco invasiva utilizzata in medicina estetica per contrastare l’invecchiamento ed il rilassamento cutaneo.
Lo strumento utilizzato per la radiofrequenza eroga nel tessuto cutaneo minime quantità di energia elettrica alternata ad alta frequenza. Queste cariche vanno ad interagire con le cellule causando un movimento degli elettroliti e tutta l’energia viene convertita in calore. Questo calore quindi viene generato all’interno e può raggiungere anche alte temperature senza provocare ustioni in superficie. Non tutte le cellule permettono la stessa conduttività, alcune hanno elevata resistenza e in generale più si oppongono maggiore sarà l’effetto termico ottenuto: il tessuto adiposo per esempio appartiene a questa categoria.
La pelle è formata da due strati: l'epidermide, quello superficiale, e il derma, quello ad essa sottostante. E' appunto nel derma che è prodotto il collagene, la proteina che permette di rendere la pelle distesa e compatta. Questa è prodotta dai fibroblasti ed ha una struttura a tripla elica che le garantisce robustezza e consistenza ed è proprio questa caratteristica che dona compattezza e sostegno alla cute insieme poi ad altri elementi.
L’effetto della radiofrequenza per il viso è quello di denaturare le fibre di collagene, rompendo i legami idrogeno all’interno delle stesse, provocando un riarrangiamento dei legami intramolecolari con una contrazione immediata e con effetto progressivo. Infatti saranno stimolati anche i fibroblasti a produrre nuovo collagene: a questo punto assisteremo ad un aumento della densità dermica e uniformità dei tessuti con riduzione di lassità e ad un miglioramento del microcircolo e del drenaggio.
Risultato: un vero lifting ed è utilizzabile per il ringiovanimento cutaneo perché attenua le rughe e tende la pelle, per scolpire varie parti del corpo, come nel trattamento degli inestetismi della cellulite, per ritrovare luminosità e minimizzare le occhiaie. Anche l’acne e i suoi esiti talvolta cicatriziali ne trovano beneficio.
La radiofrequenza può essere di vari tipi a seconda del numero di elettrodi che si utilizzano; abbiamo la monopolare, la bipolare, la tripolare e la multipolare. In base al loro numero e posizionamento quello che cambia è la profondità alla quale andremo ad agire perché si creano dei veri e propri circuiti dei quali il paziente è parte integrante.
La radiofrequenza monopolare consta di un elettrodo sul manipolo ed una piastra passiva che deve essere posta a contatto con il paziente. Il tipo di calore prodotto è di tipo seriale, il che significa che penetra nel derma a tutto spessore, nel tessuto adiposo e giunge fino alla fascia muscolare superficiale; va ad agire quindi in profondità. Questo sistema ha una azione non ablativa ed è adatta a tutto il corpo, fatta eccezione per il viso.
La radiofrequenza bipolare pone entrambi gli elettrodi sul manipolo e genera un riscaldamento di tipo binario o meglio, il calore penetra prima laddove le strutture oppongono meno resistenza quindi ha un’azione più superficiale. In generale la profondità è calcolata all’incirca alla metà della distanza tra il polo negativo e il polo positivo e non è controindicata in soggetti con eventuali ponti, impianti e placche metalliche. E’ possibile per questo utilizzarla tranquillamente su viso, collo, decolleté e mani.
Con le radiofrequenze multipolari l’energia passa da un polo all’altro e crea un flusso di corrente con formazione di un campo elettro-magnetico. Il calore viene generato uniformemente, superficialmente e alla stessa profondità e assicura comunque un effetto liftante.
Come metodiche sono ben tollerabili, soprattutto con in nuovi macchinari a disposizione, e il miglioramento dell’aspetto cutaneo con assottigliamento e distensione è visibile sin dalla prima seduta. E’ bene però che affinché i risultati possano essere duraturi e cumulativi venga ripetuto il trattamento, ancor di più se non si vuole un effetto che duri solo nell’ immediato ma se si mira ad un visibile ringiovanimento o rimodellamento corporeo a lungo termine. Gli effetti collaterali in genere sono lievi, edema o lieve rossore ma proprio per il principio d’azione su cui si fonda la procedura è sconsigliata a donne gravide, portatori di pacemaker, a pazienti con aritmie cardiache o con problemi di epilessia, a quelli con infezioni in atto e a quelli in trattamento con anticoagulanti.
La tecnologia sta anche mettendo a punto macchine che invece di sfruttare il calore come mezzo di denaturazione utilizzano l’energia in termini di risonanza evitando di arrivare ad alte temperature nei tessuti.
Esiste poi un tipo di radiofrequenza ablativa che vaporizza selettivamente le cellule più superficiali della cute a mezzo di archi elettrici, mentre vengono risparmiate quelle circostanti ma sono completamente diverse le indicazioni. Si usa in casi di ispessimento cutaneo o per trattare lievi cicatrici.
Medicina estetica