DEFINIZIONE
La tricopigmentazione o pigmentazione dei capelli è una procedura di medicina estetica la quale ha lo scopo di mascherare e occultare uno stato di calvizie, tramite il deposito microscopico di pigmento sul cuoio capelluto. Tale tecnica viene eseguita da operatori esperti e permette di raggiungere in tempi non molto lunghi l’effetto rinfoltente desiderato, ottenibile sia sui capelli rasati che sui capelli lunghi. Il pigmento che viene depositato mediante la tricopigmentazione può essere riassorbibile completamente oppure può essere permanente e in quest’ultimo caso bisognerà presentarsi alla visita di controllo ogni 3-5 anni.
COS’È LA TRICOPIGMENTAZIONE
La
tricopigmentazione o pigmentazione dei capelli è una tecnica utilizzata nella tricologia e nella medicina estetica per provvedere alla pigmentazione parziale del cuoio capelluto, al fine di mascherare uno stato di
calvizie incipiente o già palese.
Questa procedura presenta pochi effetti collaterali ma deve essere eseguita in un centro specializzato, che possegga gli strumenti adatti per l’intervento.
La tricopigmentazione o pigmentazione dei capelli può essere di natura completamente riassorbibile oppure permanente, ed entrambe richiedono delle
visite di controllo periodiche per constatare l’efficacia del trattamento.
Bisogna specificare che la composizione chimica del pigmento utilizzato, ossia della
polvere da tricopigmentazione è completamente anallergica, dal momento che le polveri metalliche vengono incastonate in un rivestimento di silicone che copre il contatto dei metalli con la pelle.
Mentre l’ago per tatuaggio ha punta e pareti lisce, quello da tricopigmentazione ha la punta sempre liscia e
il corpo è invece scanalato e questa evenienza permette di effettuare dei depositi di pigmento calibrati sul cuoio capelluto
INDICAZIONI
L’intervento di tricopigmentazione o pigmentazione dei capelli è di norma indicato a chi presenta:
- Una quantità modica di capelli permasti sul cuoio capelluto.
- Assenza o debole efficacia di precedenti interventi di rimaneggiamento dei capelli a fini estetici.
PREOPERATORIO
Prima della tricopigmentazione possono essere eseguiti dei
test che si effettuano sono per constatare in aree anomale o cicatriziali il risultato finale, garantendo così la buona riuscita del trattamento.
Va specificato che questi test non sono dei veri e propri test allergologici, i quali sono appannaggio esclusivo del medico, che può realizzarli ricorrendo ad esempio al patch test.
ESECUZIONE DELL’INTERVENTO DI TRICOPIGMENTAZIONE
La
tricopigmentazione con effetto rasato consente di ricostruire otticamente la copertura del capello con lunghezze massime di 2 millimetri su tutto il cuoio capelluto, anche dove vi sia uno stato evidente di alopecia.
Nella
tricopigmentazione temporanea, grazie a visite di controllo successive, si ha un buon effetto ottico e tridimensionale, per via del sistema Beauty Medical e al ricorso ai pigmenti riassorbibili.
La
tricopigmentazione volta a mantenere una certa densità consente invece di poter far leva su una base solida anche nel caso di capelli mantenuti a lunghezze più grandi.
La tricopigmentazione che agisce su capelli già abbastanza lunghi permette di ottenere:
- Riduzione della discromia;
- Incremento dell’effetto di rinfoltimento.
Inoltre questa tecnica agisce in maniera efficace anche per occultare eventuali segni di ferite o cicatrici post-operatorie conseguenti a interventi
FUE o
FUT eseguiti per ovviare al diradamento capillifero.
POST OPERATORIO
La durata della procedura di tricopigmentazione temporanea si estende di norma fino a un
anno e mezzo, anche tenendo conto del tipo di pelle e del particolare pigmento da dover utilizzare.
La tricopigmentazione permanente è appunto
permanente e non si dissolve: è dunque importante, per garantirne l’efficacia nel tempo, sottoporsi a delle sedute di mantenimento una volta ogni 3-5 anni.
RISCHI E COMPLICAZIONI
Le
principali complicazioni connesse al trattamento di tricopigmentazione dei capelli sono:
- Desquamazione;
- Seborrea;
- Dermatite;
- Espulsione parziale o totale del pigmento adoperato;
FONTI:
- Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.