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Lobo auricolare


Lun 07/11/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il lobo auricolare, o più semplicemente lobo, rappresenta la porzione più esterna dell’orecchio, avente la funzione di convogliare i suoni dell’ambiente verso il condotto uditivo. Il lobo sbocca direttamente a livello del condotto uditivo esterno ed è formata, al pari delle altre salienze palpabili a livello del padiglione, da cartilagini di sostegno, che garantiscono una trama sottocutanea di appoggio al padiglione stesso. In alcuni casi, un’ipertrofia marcata del lobo auricolare può condurre a difetti estetici dell’orecchio, che esitano nelle cosiddette “orecchie a sventola”. La medicina estetica offre svariate soluzioni di piccola chirurgia per correggere questi inestetismi.

COS’È  E RUOLO NELL’ORECCHIO ESTERNO

Il lobo dell’orecchio è una delle porzioni cartilaginee rivestite da cute molto sottile dell’orecchio esterno. Il lobo si identifica come la parte più concava dell’orecchio esterno ed è delimitata superiormente dal trago e dall’antitrago. Il lobo convoglia i suoni direttamente a livello del condotto uditivo esterno, ossia il meato che connette l’orecchio esterno al timpano e alla catena degli ossicini.

Può accadere, in conseguenza di ragioni genetiche o di traumi meccanici, che il lobo del padiglione auricolare vada incontro a processi di ipertrofia, particolarmente evidenti in prospettiva posteriore, determinando un inestetismo accentuato noto come “orecchie a sventola”, che può essere corretto ricorrendo a tecniche di rimodellamento plastico.

PATOLOGIE E DIFETTI ESTETICI DELIL LOBO

Oltre i difetti puramente imputabili a ragioni genetiche o a traumi, varie patologie possono bersagliare il lobo del padiglione auricolare e le altre strutture cartilaginee che compongono l’orecchio esterno.

Ecco, dunque, le patologie di più frequente riscontro nell’orecchio esterno e nel lobo del padiglione:


  • Pericondrite dell’orecchio esterno. La pericondrite è un processo di infiammazione acuta che colpisce lo spazio sussistente tra la cartilagine e il pericondrio, determinando la comparsa di ascessi o di raccolte locali di pus, specie in seguito a piercing effettuati sull’antelice o sul lobo.

  • Otite esterna. L’otite esterna è la flogosi acuta del condotto uditivo esterno e delle strutture che lo precedono, prime fra tutte il trago e l’antitrago. Essa si manifesta con un notevole arrossamento accompagnato da fastidio e bruciore persistente.

  • Dismorfismi e alterazioni strutturali genetiche o congenite. In questa categoria rientrano tutte quelle condizioni non propriamente patologiche ma potenzialmente in grado di indurre un notevole impatto estetico negativo a carico dell’orecchio esterno, come l’ipertrofia della struttura cartilaginea del lobo o l’ipoplasia dell’antelice.


TRATTAMENTI IN MEDICINA ESTETICA E DERMATOLOGIA

Nel campo della medicina estetica l’unico approccio percorribile per il trattamento dei difetti estetici che bersagliano il lobo del padiglione auricolare è di natura chirurgica. Mediante un intervento di chirurgia plastica e ricostruttiva noto come otoplastica, si va ad agire sulle strutture cartilaginee dell’orecchio esterno, rimodellandole e attenuando lo sgradevole effetto estetico, come nel caso delle orecchie a sventola.

Nel caso del lobo, l’otoplastica si impernia sulla resezione di tutta o di parte della cartilagine del lobo, rimodellando e calibrando le circostanti strutture cartilaginee, secondo le seguenti fasi:

  • Disinfezione dell’orecchio esterno con apposita sostanza sterilizzante, come clorexidina al 2 % o iodopovidone;

  • Somministrazione di anestesia per uso loco-regionale direttamente a livello del padiglione auricolare e, se necessario, ricorso a una blanda sedazione;

  • Esecuzione di un’incisione a livello retro-auricolare, visualizzazione della cartilagine concale e asportazione di una losanga di cartilagine, delle dimensioni giudicate idonee dal chirurgo plastico;

  • Sutura dei bordi della losanga rimasti all’interno della cartilagine del lobo con punti di sutura non riassorbibili;

  • Rimodellamento della piega dell’antelice e attenuazione dell’effetto di orecchie a sventola;

  • Asportazione eventuale di cute presente in eccesso nella regione posteriore del padiglione auricolare;

  • Pulizia e medicazione.


In genere, sono necessari almeno tre mesi di tempo perché si giunga a un processo di guarigione completo ed effettivo, comprensivo dei risultati estetici attesi a livello del padiglione auricolare e delle sue cartilagini.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le complicazioni maggiori che possono derivare da un intervento di otoplastica con resezione parziale o totale del lobo sono:

  • Edema;

  • Ecchimosi;

  • Eritema persistente;

  • Recidivizzazione della piegatura dell’antelice;

  • Aumentata suscettibilità alle infezioni;

  • Reazione allergica alla sostanza anestetizzante.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.



  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.


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