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Trago

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Sab 01/07/2023 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il trago è una piccola prominenza cartilaginea rivestita dalla cute e si localizza nella parte inferiore del padiglione auricolare, sopra al lobulo e davanti all’ antitrago, con il quale tende a delimitare il meato acustico esterno, ovvero il condotto osseo dal quale si accede alla membrana timpanica. Il trago contribuisce a mantenere la forma del meato acustico esterno insieme all’antitrago, consentendone piccole modifiche in relazione al diametro, grazie alla contrazione dei muscoli tragico e antitragico. Spesso il trago è una delle parti dell’orecchio esterno più interessate da trattamenti di medicina estetica o chirurgia plastica ed è anche possibile effettuarvi un piercing.

COS’È IL TRAGO E RUOLO NELL’ORECCHIO ESTERNO


Il trago è una salienza triangolare di natura cartilaginea, situata nella metà inferiore del padiglione dell’orecchio, lateralmente all’antelice, sopra il lobulo e anteriormente rispetto al trago.

Insieme agli altri componenti del padiglione auricolare e dell’orecchio esterno, il trago partecipa alla funzione di convogliare lo stimolo sonoro verso il meato acustico esterno, in maniera da proseguire poi il suo percorso verso il timpano e successivamente verso l’orecchio interno. Il trago, così come le altre strutture cartilaginee dell’orecchio esterno, può essere interessato da processi di ipertrofia, che impattano negativamente sulla percezione estetica della persona.

RIMODELLAMENTO PLASTICO DEL TRAGO E DELL’ORECCHIO ESTERNO


L’orecchio esterno può essere sottoposto a piccoli interventi di chirurgia plastica, che globalmente prendono il nome di otoplastica.

L’otoplastica ha il fine di correggere gli inestetismi auricolari come l’asimmetria dei padiglioni auricolari oppure l’eccessiva formazione di epitelio (cheloide) in seguito a piercing e di solito viene eseguita con un’incisione che può avere luogo su varie strutture dell’orecchio esterno come il trago.

L’otoplastica per incisione permette l’applicazione di suture a livello delle cartilagini del padiglione auricolare, in maniera da evitare l’eccessiva lateralizzazione dei padiglioni, come avviene nelle cosiddette “orecchie a sventola”.

PATOLOGIE  E DIAGNOSI


Varie patologie possono interessare le strutture anatomiche dell’orecchio esterno: tra queste il trago è facilmente bersagliabile da agenti infettivi in quanto è una delle sedi preferite per l’applicazione dei piercing.

Le patologie più importanti sono:

  • Otite esterna. L’otite dell’orecchio esterno (o otite esterna) è l’infezione del meato acustico esterno e delle formazioni anatomiche contigue; essa viene diagnosticata notando arrossamento localizzato nel padiglione auricolare, eventuale formazione di pus e dolorabilità in corrispondenza del condotto; l’otite esterna non di rado è caratterizzata dalla comparsa di febbre anche elevata e può essere causata dall’utilizzo insistito di piercing e orecchini infetti o non indossati nel modo opportuno.

  • Pericondrite dell’orecchio esterno. La pericondrite dell’orecchio esterno è un processo infiammatorio generalizzato a carico del padiglione auricolare e intacca lo spazio tra cartilagine e pericondrio, portando anche alla formazione di ascessi e raccolte di pus; il lobulo, l’antelice e il trago sono frequentemente esposti a pericondriti in seguito a piercing eseguiti male o punture di insetti;

  • Malformazioni genetiche o acquisite. Varie sindromi genetiche possono portare a malformazioni dell’orecchio esterno, mal posizionamento di trago e antitrago e addirittura ad aplasia completa (ossia il padiglione si sviluppa appena o non si sviluppa affatto).


Processi di natura traumatica come ustioni o radiazioni possono determinare lesioni e malformazioni perenni dell’orecchio esterno.

TRATTAMENTI PER LE PATOLOGIE E GLI INESTETISMI DEL TRAGO


Quando il trago è interessato da condizioni che ne vanno a pregiudicare l’aspetto estetico, come un’eccessiva proliferazione di condroblasti del tessuto cartilagineo che esita in un’ipertrofia del trago, si può ricorrere alla chirurgia plastica e ricostruttiva, al fine di rimodellare il trago, soddisfacendo i gusti estetici della persona.

Questo intervento di otoplastica correttiva condotto sul trago consta generalmente delle seguenti fasi:

  • Disinfezione accurata dell’area interessata a base di soluzioni chimiche idonee come clorexidina al 2 % o iodopovidone;

  • Somministrazione di sostanza anestetica a uso loco-regionale e, se necessario, ricorso a una blanda sedazione;

  • Incisione chirurgica a livello della cute di rivestimento del padiglione auricolare e del lobulo;

  • Individuazione del trago ed escissione della porzione cartilaginea in esubero;

  • Rimozione della parte di cartilagine in eccesso;

  • Sutura della ferita chirurgica con punti riassorbibili;

  • Pulizia e medicazione della ferita.


La terapia per le patologie su base infettiva che bersagliano le strutture anatomiche dell’orecchio esterno è invece sintomatica e mira alla cura degli effetti dell’infiammazione e alla neutralizzazione degli agenti infettivi.

Oltre agli antinfiammatori più comuni, in genere in caso di otite o di pericondrite ascessuale vengono somministrati antibiotici come:

  • Ciprofloxacina;

  • Levofloxacina;

  • Gentamicina;

  • Streptomicina;



FONTI:

  • John Waschke , Tobias Böckers , Friedrich Paulsen. Sobotta, anatomia umana. Piccin; 2020.

  • Roberto Albera, Giovanni Rossi. Torino: Minerva medica; 2021.

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.


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