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Coloboma


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il coloboma, più propriamente definito coloboma auris o lobo bifido, consiste nella fissurazione parziale o totale a carico del lobo del padiglione auricolare, nell’orecchio esterno. Questa condizione è da attribuirsi in prima istanza all’uso prolungato e insistito di orecchini troppo grandi e pesanti che, con il passare del tempo, pongono in trazione la cute del lobo auricolare che, sfiancata, tende a fissurarsi. Il lobo bifido appare suddiviso grossolanamente in due spicchi e ciò viene percepito come un notevole disagio estetico, soprattutto per chi ha orecchie particolarmente prominenti o per chi non riesce a nasconderle con i capelli. In questi casi, la chirurgia plastica a indirizzo ricostruttivo interviene per ripristinare la consueta morfologia dell’intero lobo del padiglione auricolare.

COS’È

Il coloboma auris, definito anche lobo bifido, è la schisi ossia la fissurazione della porzione inferiore del lobo del padiglione auricolare in due parti complementari; questa condizione si determina in seguito a particolari predisposizioni genetiche in cui il tessuto sottocutaneo perde il proprio contenuto elastico oppure, più comunemente, quando si indossano orecchini pesanti senza aver cura di rimuoverli a intervalli di tempo regolari.

Il coloboma del lobo dell’orecchio appare all’esterno come una fessurazione vistosa, sgradevole dal punto di vista estetico e recante un certo discomfort nella vita sociale e di relazione, tanto che viene spesso richiesto l’ausilio della chirurgia plastica e ricostruttiva.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Generalmente, il coloboma auris non induce una sintomatologia degna di nota: qualora la condizione sia stata generata da un evento traumatico, come uno strappo dovuto al peso dell’orecchino, allora potrebbero palesarsi i segni tipici dell’infiammazione con edema e arrossamento del lobo del padiglione, con sensazione di fastidio e dolore tensivo. Risulta importante curare dal principio la schisi del lobo, in quanto micro lacerazioni presenti sui bordi della fissurazione possono andare incontro a infezione, con conseguenze anche gravi qualora l’infezione riuscisse a disseminarsi nel condotto uditivo esterno.

Il coloboma del lobo dell’orecchio può essere classificato in:


  • Coloboma parziale, quando la fessurazione non travalica l’intero diametro del lobo del padiglione e appare piuttosto confinata;

  • Coloboma totale, quando il lobo del padiglione appare completamente spaccato in due parti, con la fissurazione che si estende per tutta la lunghezza del lobo del padiglione


CAUSE E DIAGNOSI

Come già ribadito, la causa che maggiormente conduce alla schisi completa o parziale del lobo del padiglione auricolare è da ricercare nell’uso protratto di orecchini o di piercing, soprattutto quando non vengono fissati e agganciati nella maniera corretta e idonea. Quando il peso dell’orecchino non è distribuito equamente sulla superficie del lobo, esso tende a spingere verso il basso la porzione di cute su cui è agganciato, la quale, oltre un certo limite, supera il punto di rottura e si fissura, determinando il coloboma.

Anche per predisposizione genetica o in conseguenza di malattie congenite in cui si assiste a un deterioramento della conformazione del tessuto sottocutaneo, il contenuto elastico della cute del lobo del padiglione può essere deficitario, non permettendo dunque la tolleranza di orecchini o piercing.

La diagnosi del coloboma auris può essere eseguita dal medico otorinolaringoiatra o dal medico o chirurgo di medicina estetica, valutando anche in diagnosi differenziale altre condizioni simili come la fistola auris o la microtia. La diagnosi si basa su un accurato esame ispettivo e in una successiva palpazione del lobo fissurato, per ricercare l’eventuale presenza di piccole masse o ascessi.

TRATTAMENTI

L’unico trattamento possibile per permettere la scomparsa di questo vistoso inestetismo consiste nella chirurgia riparativa del lobo dell’orecchio esterno, rimuovendo la porzione di cute fissurata e ricongiungendo i bordi separati. In questi casi, la chirurgia deve mirare anche a un rapido ritorno alla normalità, in quanto la paziente potrebbe richiedere di voler ritornare a indossare gli orecchini il prima possibile: è compito del chirurgo plastico individuare le soluzioni possibili per permettere ciò.

L’intervento di chirurgia riparativa per trattare il coloboma auris si suddivide in genere nelle seguenti fasi:

  • Disinfezione accurata del padiglione auricolare dell’orecchio esterno con apposita soluzione sterilizzante a base di clorexidina o iodopovidone;

  • Somministrazione di sostanza anestetizzante a uso regionale come la lidocaina;

  • Asportazione del piccolo strato di pelle interessato dalla fessurazione;

  • Ricongiungimento dei margini di pelle del lobo con applicazione di diversi punti di sutura;

  • Eventuale esecuzione di un foro che permette, dopo la ripresa totale dall’intervento, di poter ritornare a indossare gli orecchini;

  • Pulizia e medicazione.


RISCHI E COMPLICAZIONI

Le complicazioni che possono insorgere in seguito a un intervento di chirurgia ricostruttiva del lobo dell’orecchio interessato dal coloboma sono:

  • Edema;

  • Arrossamento pronunciato;

  • Piccoli sanguinamenti;

  • Recidiva della fessurazione;

  • Aumentata suscettibilità alle infezioni;

  • Reazione avversa alla sostanza anestetizzante.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.


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