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Anidride carbonica


Mar 26/04/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’anidride carbonica è un gas inodore e incolore, presente nell’atmosfera terrestre dove è il principale gas coinvolto nell’effetto serra; la sostanza è formata da un atomo di carbonio e due atomi di ossigeno e assolve a funzioni chiave nell’ambito della fotosintesi e nella fisiologia umana, dove rappresenta il prodotto terminale di scarto delle reazioni metaboliche. L’anidride carbonica può trovare impieghi nella medicina estetica nella procedura della carbossiterapia in quanto agisce da vasodilatatrice e, ad alte concentrazioni, reagisce con l’acqua producendo acido carbonico.

COS’È

L’anidride carbonica è una sostanza chimica aeriforme, facente parte dei gas in quanto incomprimibile, formata da due atomi di ossigeno che si legano a 180 gradi a un atomo centrale di carbonio. Questo gas costituisce una piccola parte dei gas presenti nell’atmosfera terrestre (dopo azoto e ossigeno) ma si forma naturalmente anche nel corso di molte reazioni metaboliche dei tessuti dell’organismo dove, di norma, viene poi espulsa con l’espirazione polmonare.

NOMI ALTERNATIVI

L’anidride carbonica, come suggerisce il nome stesso, appartiene alla classe chimica delle anidridi ma è nota scientificamente con la denominazione di biossido di carbonio. Più informalmente è nota come acido gas carbonico o gas silvestre.

STORIA

La scoperta vera e propria dell’anidride carbonica avvenne nella prima metà del XVII secolo quando uno scienziato belga, Van Helmont, osservò la formazione di questo gas nel processo di combustione del legname: per questa ragione la sostanza venne primariamente ribattezzata “gas silvestre”.

Più tardi vennero meglio identificate le caratteristiche chimiche e fisiche dell’anidride carbonica, fino a risalire alla formula di reazione che permise di ottenerla in laboratorio, a partire da carbonio e ossigeno.

Oggigiorno, è ben risaputo che gli effetti dell’anidride carbonica sull’atmosfera sono piuttosto dannosi, contribuendo in massima parte all’effetto serra climatico.

A COSA SERVE E PROPRIETÀ

Il biossido di carbonio, altrimenti detto anidride carbonica, ha molte importanti funzioni non solo all’interno dell’ecosistema uomo-natura bensì anche come sostanza addizionale nelle industrie alimentari e come mezzo di somministrazione nella medicina estetica.

L’anidride carbonica ha dunque diverse proprietà e interviene:


  • Nel processo di fotosintesi clorofilliana, dove l’anidride carbonica reagisce con l’acqua per produrre ossigeno e glucosio;

  • All’interno dell’organismo umano, dove rappresenta la sostanza terminale di scarto delle reazioni cataboliche delle cellule;

  • Nel sistema circolatorio, dove agisce da agente vasodilatante e mezzo di attivazione dei cosiddetti chemocettori.

  • Nelle industrie alimentari, dove viene addizionata ai liquidi affinché diventino gassati e ai dolci e prodotti da forno per conferire una forma più gonfia.

  • Nel funzionamento della carbossiterapia, una procedura di medicina estetica.


È naturale attendersi che l’anidride carbonica, derivando da due elementi molto comuni come ossigeno e carbonio, sia inoltre presente in altre tante reazioni naturali o sintetiche dove questa sostanza spesso appare tra i prodotti di reazione.

INDICAZIONI IN MEDICINA ESTETICA E DERMATOLOGIA

In medicina estetica e dermatologia l’utilizzo dell’anidride carbonica viene sfruttato nella procedura della carbossiterapia. Quest’ultima prevede l’introduzione di anidride carbonica sterile per via sottocutanea o transcutanea nella parte del corpo su cui intervenire mediante un ago molto sottile, a cui giunge il flusso del gas contenuto in un erogatore.

La carbossiterapia favorisce diversi effetti benefici nella zona in cui viene iniettata:

  • A livello vascolare, l’anidride carbonica induce vasodilatazione, migliorando il flusso ematico in arrivo al vaso e l’efficienza del letto micro-circolatorio;

  • Nel derma l’anidride carbonica stimola e attiva vie di trascrizione nei fibroblasti, cellule residenti nel derma che sintetizzano sostanze come tropocollagene ed elastina; il collagene e l’elastina sono i due costituenti fondamentali del tessuto connettivo di sostegno responsabili di resistenza alla trazione ed elasticità, evitando dunque l’irrigidimento della cute.

  • A livello del tessuto adiposo bianco, ostacola la formazione di grasso, promuovendo la beta-ossidazione degli acidi grassi da parte degli adipociti.


Anche in medicina vascolare, dunque, la carbossiterapia trova un impiego utile nel favorire il ripristino della microcircolazione e una migliore ossigenazione periferica.

RISCHI, COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI

Oltre che per i già citati effetti a livello ambientale dove l’anidride carbonica esplica i suoi maggiori effetti deleteri come costituente del gas serra, l’eccesso di anidride carbonica (ipercapnia) può anche indurre seri problemi nell’organismo, in special modo a reni e polmoni.

Nella carbossiterapia, quando la procedura viene eseguita con attrezzature opportunamente validate dal Ministero della Sanità di norma non ci sono rischi né effetti collaterali dovuti all’immissione di anidride carbonica; in rari casi, si possono riscontrare per un tempo molto breve segni come arrossamento locale, gonfiore e formicolio.

FONTI:

  • Theodor Brown et al, Fondamenti di chimica. Napoli, EdiSES, 2012.

  • John E. Hall, Michael E. Hall, Guyton e Hall, Fisiologia medica. Milano, Edra; 2021.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

  • Andrea Bovero, Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.


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