(Ultima modifica 06.11.2024) L'obiettivo della pratica di otoplastica è di correggere chirurgicamente le orecchie sporgenti o deformate.
L’otoplastica non altera la capacità uditiva. Ciò che è importante per il successo è che le orecchie devono essere proporzionate alle dimensioni e alla forma del viso e della testa.
Fattori importanti da discutere con il chirurgo comprendono:
- Tipo di pelle;
- Etnia;
- Tipo di guarigione individuale;
- Età.
I candidati adulti per l’otoplastica potrebbero avere qualche problema, la cartilagine è solida e completamente sviluppata, mentre nei bambini queste caratteristiche non sono ancora definite.
Un consulto con un chirurgo plastico facciale può aiutare i genitori a decidere cosa sia meglio per il loro bambino, non solo esteticamente, ma anche psicologicamente e fisicamente. Il tempismo è sempre una considerazione importante. Eseguire
l’otoplastica in giovane età è altamente auspicabile in due aspetti:
- La cartilagine è estremamente flessibile, permettendo così una maggiore facilità di sagomatura;
- Il bambino sperimenterà i benefici psicologici del miglioramento estetico.
Nel corso della consultazione preliminare, il chirurgo vorrà la
storia medica completa, oltre a valutare gli atteggiamenti mentali ed emotivi del paziente verso l'intervento chirurgico. Verrà esaminata la struttura delle orecchie e discuterà le possibilità di correggere i problemi.
Saranno esaminati i rischi individuali, in particolare quelli legati a situazioni mediche come pressione alta, tendenza a
cicatrizzare, fumo e qualsiasi carenza nella coagulazione del sangue.
Dopo ciò non resta che decidere se procedere con l’intervento classico o con
l’otoplastica laser.
L’otoplastica classica inizia con un'incisione dietro l'orecchio, nella piega naturale, dove l'orecchio è unito alla testa. Il chirurgo rimuove la quantità necessaria di cartilagine e pelle necessaria per raggiungere il giusto effetto. In alcuni casi, il chirurgo, oltre a tagliare la cartilagine, plasma una forma migliore suturando in modo permanente la cartilagine manipolata.
Per alcuni giorni, poi, occorrerà portare delle medicazioni morbide per proteggere il risultato dell’intervento.
L’otoplastica laser
Una delle deformità congenite più comuni sono le classiche orecchie a sventola, cruccio di genitori e bambini, che sempre più spesso ricorrono all’intervento di otoplastica
laser.
Esistono oltre 200 diverse tecniche di otoplastica e nonostante l’elevata soddisfazione dei pazienti, ogni tecnica ha punti di forza intrinseci, limitazioni e complicazioni. Nasce così l’esigenza di un altro metodo: i
l laser
L'applicazione del laser interagisce con la cartilagine qualunque sia il suo spessore e porta al rimodellamento. Nella traccia del processo decisionale è infinitamente importante la struttura del padiglione, che varia molto tra gli individui, e la differenza tra le due orecchie dello stesso individuo. L'attuale approccio per curare le orecchie include un'attenta valutazione della deformità nel contesto degli standard “normali”. L'obiettivo è la simmetria con l’uso innovativo di ricostruzione del padiglione auricolare in tre dimensioni e correzione di ogni parte della deformità utilizzando laser ad anidride carbonica seguita da sutura interna.
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