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Tradizionali, ma high-tech: ecco i nuovi filler viso

Tradizionali, ma high-tech: ecco i nuovi filler viso


Mer 01/07/2015 | Dott. Bruno Bovani

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Quando pensiamo alla tecnologia in ambito medico-estetico ci vengono subito alla mente i laser di ultima generazione o tutti quei macchinari che sfruttano il potere dell'energia per contrastare i segni dell' invecchiamento e migliorare gli inestetismi.

In realtà si può parlare di alta tecnologia anche in riferimento ai filler, sostanze iniettabili che da oltre vent'anni vengono impiegate in campo medico. Una contraddizione, penserete. Come può essere tecnologico un prodotto che esiste da così tanti anni?

In effetti il filler è un trattamento tradizionale, uno dei grandi classici della medicina estetica, ma di strada dai suoi esordi ne è stata fatta tanta, sia nel processo di produzione che nella composizione delle sostanze.

Anche il grasso autologo, prelevato dal corpo dello stesso paziente, è un filler tradizionale, ma si sono evolute le tecniche con cui viene trattato prima di reiniettarlo. Il risultato è che il grasso attecchisce meglio nella zona d'impianto offrendo risultati migliori e più duraturi.

I filler riassorbibili


La ricerca tecnologica ha portato i filler sintetici ad essere sempre più simili, come composizione molecolare, alla pelle umana affinché si integrassero con essa in maniera perfetta garantendo un risultato sempre naturale.

La sostanza più utilizzata in Italia come filler è l'acido ialuronico, una molecola naturalmente presente nei tessuti umani, il cui potere idrofilo garantisce l'idratazione e la consistenza della pelle. Ogni molecola di acido ialuronico può attrarre acqua per una quantità pari a 1000 volte il suo peso.

Quando la naturale presenza di acido ialuronico si riduce con il processo d'invecchiamento può essere funzionale iniettare un filler che ne ripristini il corretto livello e vada a ricreare i giusti volumi nelle aree svuotate dal deterioramento dei tessuti.

Dove la tecnologia ha giocato un ruolo chiave è la modalità in cui i nuovi filler ialuronici si legano alle molecole che costituiscono i nostri tessuti. La capacità di legame intermolecolare (cross-linking) dei moderni filler è ampiamente aumentata consentendo una maggiore durata nel tempo degli impianti.

L'acido ialuronico si presenta in natura in forma liquida e viene riassorbito in poche ore da un apposito enzima presente nel nostro organismo, la ialuronidasi. Per far si che un filler ialuronico duri più a lungo una volta iniettato sono stati realizzati dei processi di reticolazione che rendono il prodotto più resistente all’azione della Ialuronidasi.

In termini pratici il filler si trasforma in un gel e permane nei tessuti per alcuni mesi invece di essere smaltito dal corpo in poche ore. Una caratteristica fondamentale per i pazienti perché il giusto cross-linkaggio influisce in maniera notevole sulla durata del trattamento.

Il lipofilling per il ringiovanimento del volto 


Il tessuto adiposo è un filler naturale dalle caratteristiche eccezionali: è disponibile in grande quantità, è poco costoso, non è immunogenetico, non è carcinogenico e ha una straordinaria capacità di rigenerare i tessuti in cui viene impiantato.

Il lipofilling è indicato per il ringiovanimento del volto e della regione perioculare ed è in grado non solo di andare a ripristinare i corretti equilibri volumetrici, ma anche di migliorare visibilmente la qualità della pelle.

Il grasso utilizzato come filler è prelevato dal corpo dello stesso paziente e reinoculato laddove c'è necessità di intervenire e migliorare un inestetismo. Tra le tante applicazioni, si possono aumentare gli zigomi, il mento e le guance o correggere le asimmetrie del volto.

La tecnologia anche nel caso del lipofilling è fondamentale perchè il grasso prelvato va opportunamente trattato prima di essere reinoculato, mediante una decantazione o una centrifugazione in un apposito macchinario per far si che conservi tutte le sue proprietà, ma venga depurato dalle componenti inutili.

Il lipofilling si svolge generalmente anestetizzando localmente sia la parte donatrice che quella ricevente. La durata dell'intervento è di circa 1 o 2 ore, a seconda del distretto o dei distretti del volto da trattare.

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Bovani Bruno

Autore

Chirurgia plastica, Medicina estetica

Perugia (PG)

Firenze (FI)


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