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Una luce per cancellare i tatuaggi

Una luce per cancellare i tatuaggi


Lun 01/06/2015 | Dott. Gino Luca Pagni

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Il tatuaggio, ben conosciuto anche con il termine inglese di“tattoo”, lo esegue solitamente il tatuatore professionista e consiste nel deposito di pigmento, nero o colorato, nel derma cutaneo per dare origine a disegni, allegorie, nomi, eccetera. È uno dei tanti modi che l'essere umano ha a disposizione per fare un “make up” del proprio corpo e per lanciare messaggi al prossimo.

Accade tuttavia molto spesso che, dopo un periodo di tempo più o meno lungo, il tatuaggio, che tanto è stato desiderato ed ha entusiasmato all’inizio, adesso non piaccia più e che per varie ragioni diventi un compagno “scomodo” e quindi si desideri rimuoverlo.

In passato per togliere un tatuaggio si ricorreva a metodiche abbastanza invasive quali per esempio la dermoabrasione, che poteva lasciare cicatrici evidenti, oppure addirittura l’asportazione chirurgica. Da vari anni la metodica universalmente considerata vincente per rimuovere i tatuaggi è data dal laser a tecnologia “Q-switched”, cioè uno strumento tecnologicamente molto avanzato che emette una luce laser di diametro e lunghezza d’onda variabili in funzione del colore e dimensioni del tattoo da rimuovere e con impulsi di durata brevissima che ha la caratteristica di colpire il pigmento che forma il tatuaggio e di denaturarlo.

In tal modo si attiva una reazione infiammatoria che porta progressivamente alla riduzione del pigmento presente con il minore disagio possibile per il paziente. Alcuni colori, quali il nero ed il rosso, rispondono molto bene e vengono rimossi facilmente, mentre altri colori ed in particolare il giallo ed il celeste sono molto più resistenti e difficili da rimuovere.

Con la successione delle sedute il tatuaggio svanisce progressivamente rendendosi sempre meno visibile. Alla fine dei trattamenti al posto del tatuaggio talvolta residua una zona di cute di colore leggermente diverso, solitamente più chiara, che recupererà il suo colorito naturale con il passare del tempo.

Il trattamento è ambulatoriale, non occorre anestesia poiché il fastidio che si prova solitamente è ben tollerato, dura pochissimi minuti ed occorrono alcune sedute con intervallo minimo di 4 settimane una dall’altra. Dopo la seduta gli unici accorgimenti da seguire sono quelli di  mantenere protetta la zona trattata utilizzando una crema protettiva e lenitiva per alcuni giorni ed applicare una crema con filtro solare adeguato.

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Pagni Gino Luca

Autore

Medicina estetica

Altopascio (LU)

Prato (PO)


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