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Bellezza: dalla medicina rigenerativa alla longevità il passo è breve

Bellezza: dalla medicina rigenerativa alla longevità il passo è breve


Lun 15/07/2024 | Dott. Annalisa Calisti

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Il concetto di longevità è entrato a far parte della bellezza, e di conseguenza è diventato un capitolo molto importante della medicina estetica. Anzi, la “bellezza a lungo termine” (il cardine della longevità) muove i primi passi proprio dalla medicina estetica, grazie alle innovazioni dei device, sempre più evoluti. Dietro c’è la ricerca scientifica in un ambito molto interessante in vista di una maggiore aspettativa di vita (76,7 anni per gli uomini e 82,9 anni per le donne, fonte Min. Salute), e cioè la medicina rigenerativa. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Annalisa Calisti, specialista in chirurgia vascolare e medico estetico, coordinatrice regionale Lazio della SIME (Società Italiana di Medicina Estetica).

Che cosa vuol dire longevità nella bellezza?


Vuol dire mantenere una cute sana, e di conseguenza bella, nonostante l’età. Se si pensa che il Rapporto Istat 2023 rivela che in Italia gli over 65 rappresentano più del 24%, e sono destinati ad aumentare, comprendiamo bene che la fascia di età precedente ha tutto l’interesse a prevenire l’invecchiamento. 

Attenzione, però, a non confondere l’idea di longevità della bellezza con il capriccio di non invecchiare o di conquistare l’eterna giovinezza. Ambire a una bellezza a lungo termine significa invecchiare con grazia, accettando (anche) i propri anni. Non a caso, in medicina estetica (ma anche nella cosmesi ndr) si parla di pro-aging e non più tanto di anti-aging, un’espressione che evoca l’idea della lotta all’invecchiamento. La longevità invece ci  accompagna verso un invecchiamento con grazia.

Qual è il nesso tra longevità e medicina rigenerativa?


La medicina rigenerativa studia i meccanismi fisiologici che il nostro organismo utilizza per auto-rigenerarsi per esempio da un trauma o da uno stato infiammatorio: l’obiettivo è “supportare” questi processi di riparazione affinché avvengano con più efficienza. Un esempio è la terapia con le cellule staminali per varie patologie, tra cui quelle articolari.

Applicando le conoscenze della medicina rigenerativa alla dermatologia, è stato osservato che anche la cute può ripararsi meglio se opportunamente trattata con le nuove terapie rigenerative che hanno come scopo finale il mantenimento a lungo termine della salute e della bellezza. Da qui il forte legame tra longevità e medicina rigenerativa.

Esempi di trattamenti di medicina estetica rigenerativa?


Tutti i trattamenti che mirano a stimolare la formazione di nuovo collagene, la proteina fibrosa che forma una vera e propria “impalcatura” della pelle, dandole sostegno ed elasticità. Un esempio è costituito dalle terapie iniettive delle cellule progenitrici del tessuto adiposo (da non confondere con il lipofilling che, invece, rientra nella chirurgia plastica in quanto riguarda l’innesto del tessuto adiposo, e non delle sole cellule).

Molto efficaci sono, inoltre, le biorivitalizzazioni con acido ialuronico debolmente cross linkato e glicerolo, che mirano a idratare profondamente la pelle, migliorando la skin quality. Un effetto più “intensivo” si ottiene con la bioristrutturazione con filler a base di idrossiapatite di calcio diluito o iperdiluito con soluzione fisiologica (a seconda delle condizioni del paziente) che innesca un processo di rigenerazione comprovato da diversi studi scientifici. Dopo qualche settimana dal trattamento, l’idrossiapatite di calcio stimola la produzione di nuovo collagene da parte delle cellule preposte (i fibroblasti). Questo trattamento è definito anche biorigenerazione.

I trattamenti di biorigenerazione possono essere combinati ad altri trattamenti?


Certo! Innanzitutto, i filler di acido ialuronico e glicerolo si possono miscelare con quelli di idrossiapatite di calcio in modo da ottenere dei filler ibridi ancora più rigenerativi. 

Inoltre, l'approccio migliore sarebbe con terapie combinate, che associano trattamenti iniettivi con sostanze biostimolanti ad altri basati su energy device tecnologici, come laser frazionato, microneedling, radiofrequenza. Efficaci sono anche i peeling biostimolanti che oltre ad esfoliare la pelle, stimolano la produzione di collagene. La qualità della pelle ne beneficerà!

Oltre a curare la pelle, migliorano i volumi del viso?


Sì, poiché i trattamenti di biorigenerazione contrastano i cedimenti cutanei che danno al viso un aspetto cadente e con l’ovale allargato. Ma per miglioramento dei volumi non bisogna pensare al viso gonfio che tante persone (giustamente) temono, bensì alla riarmonizzazione dei lineamenti, che nel tempo hanno perso di definizione. 

Anche in questo senso, la skin quality conta. In molti studi vengono messe a confronto fotografie di donne che hanno eseguito gli stessi trattamenti di armonizzazione del volto: una con pelle “sciupata” e l’altra con pelle “riparata”. Ebbene, la differenza (anche istologica) è lampante!

Per quale età sono consigliati?


Sicuramente a partire dai 50 anni, anche se bisogna sapere che una pelle molto “maltrattata” non potrà diventare di porcellana nel giro di poco tempo, e che dovrà aspettare almeno 3 mesi per vedere i primi risultati. In ogni caso, già dopo i 30 è bene prendersi cura della propria pelle con qualche trattamento “soft” a scopo preventivo. Altrimenti che longevità della bellezza è?

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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