Mer 27/01/2021 | Dott. Enrico Massidda | Medico Certificato Ethigate
L’invecchiamento del tessuto cutaneo coinvolge anche le mani, esposte anche a sbalzi di temperatura e stress meccanici. Rugosità, secchezza e assottigliamento del tessuto sono tutti segni del tempo che passa, che possono essere attenutati con trattamenti di medicina estetica.
Quando si parla di invecchiamento cutaneo si tende a pensare unicamente al volto, quando invece ad essere coinvolte sono anche altre zone del corpo come il collo e il decolleté, ma soprattutto le mani.
Le mani sono le prime ad essere segnate dall’invecchiamento. Oltre al fisiologico processo di cronoaging, esse sono anche esposte più delle altre parti del corso ad agenti esterni potenzialmente stressogeni, come acqua, vento e sbalzi di temperatura. Esse subiscono l’effetto di sollecitazioni meccaniche, perché sono il nostro “strumento” per fare qualsiasi cosa. Dal digitare sulla tastiera del PC fino a movimentare oggetti e svolgere tutte le nostre azioni quotidiane.
Nella stagione invernale le mani sono più disidratate e spesso segnate da micro taglietti. I motivi sono diversi: da un lato il freddo ed il vento danneggiano quello che è il film idrolipidico superficiale, una sorta di pellicola protettiva che si trova sullo strato più superficiale dell’epidermide. Al freddo, uniamo pure gli sbalzi termici: rientrando in casa infreddoliti, la prima cosa che d’istinto facciamo è quella di mettere le mani sotto l’acqua calda. Oltre all’acqua, anche i saponi possono irritare o sensibilizzare la pelle e danneggiarne lo strato protettivo superficiale.
Purtroppo alle mille attenzioni che poniamo allo skin care del viso, non ne corrispondono altrettante per le mani. Niente di più sbagliato perché d’altronde, come il viso, anche le mani sono il nostro biglietto da visita. Immaginiamo la sensazione di stringere, o accarezzare, una mano secca e rugosa, rispetto alla stessa con una pelle liscia e morbida.
Bisogna imparare a dare alle mani la stessa importanza del volto. Anche perché, la composizione del tessuto cutaneo è la stessa. La compattezza della pelle è garantita dal collagene e dall’elastina che si trovano nel derma, il tessuto connettivo dell’epidermide. Con il passare del tempo l’organismo rallenta la fisiologica produzione di collagene, fino ad arrivare al punto nel quale le nuove fibre non riescono a sostituire efficacemente le vecchie. Così facendo, il tessuto perde compattezza ed elasticità, mostrando invece rugosità e lassità cutanea.
In medicina estetica spesso gli stessi trattamenti che si effettuano per ringiovanire il volto sono l’ideale anche per le mani. Micro iniezioni di sostanze come l’idrossiapatite di calcio, che agiscono stimolando i fibroblasti a produrre nuovo collagene, danno degli ottimi risultati in termini di ringiovanimento anche sulle mani. Potrebbero essere utili anche trattamenti con acido ialuronico, molecola in grado di legare a sé moltissime molecole di acqua ripristinando i volumi e l’idratazione profonda della pelle.
I risultati che si possono ottenere oggi da trattamenti non invasivi o mini invasivi di medicina estetica sono naturali ed armoniosi, e le sostanze utilizzate come filler sono biocompatibili e totalmente riassorbibili da parte dell’organismo.
Per meglio spiegare l’argomento, facciamo il focus su alcuni punti con qualche semplice domanda.